ESCLUSIVA MN - Bocci: "Kakà, non è finita. Guai a fare paragoni col ritorno di Sheva"

In esclusiva per MilanNews.it la giornalista de "La Gazzetta dello Sport" Alessandra Bocci commenta la trattativa Kakà.
Alessandra Bocci, a prescindere da come andrà a finire la vicenda Kakà, non c’è il rischio che si torni a un Shevchenko-bis o a un Gullit-bis?
“Non sono situazioni paragonabili. Su Gullit ho poco da dire, ma per quello che riguardo Shevchenko è una situazione che ho vissuto ed era completamente diversa”.
Quali le differenze principali?
“Credo intanto che a Shevchenko non siano state date le possibilità e veniva da un periodo infelice. Lui aveva avuto problemi più con Mourinho che col Chelsea. Ancelotti lo mise in campo nella prima partita contro il Bologna e Antonioli ricordo fece una parata che nemmeno lui sa proprio sull’ucraino. È come la storia delle sliding doors: in quel momento la stagione di Shevchenko ha preso una piega negativa e se quella palla fosse entrata in rete forse il suo ritorno al Milan avrebbe avuto altra piega. Consideriamo comunque che Ancelotti non lo voleva e non gli ha dato possibilità di entrare nella squadra. Fu semplicemente un’operazione sentimentale e le operazioni sentimentali non funzionano”.
E quella di Kakà non lo è?
“Ritengo che sia una situazione diversa. L’allenatore è un altro rispetto ai suoi tempi e lo stesso gruppo è per lo più nuovo. Sarebbe accolto in maniera più neutra, sicuramente con simpatia e ammirazione dai giovani e credo anche dai senatori la cui percentuale ormai è minima. È come se Kakà arrivasse in una squadra nuova con l’affetto di una squadra antica. E poi Kakà è giovane, ha 30 anni. Certo, la pubalgia l’ha condizionato e la sua avventura al Real Madrid è simile a quella di Shevchenko al Chelsea, ma credo che l’eventuale ritorno al Milan sia diverso”.
Lo vedi utile tatticamente in questo Milan?
“Intanto dico che tecnicamente sarebbe un’operazione valida e può dare molto al Milan. Kakà è un giocatore intelligente e Allegri potrebbe farlo giocare in ruoli diversi. Per questo dico che non è un’operazione nostalgia”.
Galliani dice che la trattativa si è interrotta. Titoli di coda?
“Non credo sia finita. Se il pretesto è il regime fiscale dico che il Milan quando fa le trattative già conosce bene la situazione, tiene già conto dei sistemi fiscali esteri, quindi è possibile che ci sia altro. E poi il Milan come dice Berlusconi prende i top player quando ci sono le occasioni. E questa la può essere”.

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