ESCLUSIVA MN - Avv. Petricca: "Vi presento Honda, un affare che non è solo marketing"
La voce di Keisuke Honda verso il Milan, in risposta all'acquisto di Carlos Tevez da parte della Juventus si fa sempre più insistente. A presentarci il campioncino del CSKA Mosca l'avvocato Oberto Petricca, grande esperto di mercato giapponese ed asiatico in generale, che negli anni si è occupato di trasferimenti giapponesi in Italia. In esclusiva per MilanNews.it.
Avvocato Petricca, i rumors di mercato danno Keisuke Honda nel mirino del Milan. A suo avviso è il miglior giocatore giapponese in circolazione?
“In questo momento direi di sì. È un giocatore importante sia per le caratteristiche tecniche che per l’esperienza maturata all’estero e la personalità”.
Quali sono i punti di forza del giocatore?
“La grande duttilità tattica, la capacità di ricoprire più ruoli del centrocampo e anche in attacco. L’ho seguito in Asia e ho visto Zaccheroni impiegarlo anche come prima punta, tra l’altro cavandosela bene. E poi ha visione di gioco, dribbling, abilità nella conclusione a rete. Doti tecniche abbinate a una fisicità che non si trovano facilmente in un giocatore”.
Sono maturi i tempi per un suo passaggio in un campionato di prima fascia?
“Direi di sì, considerato che i giocatore è in scadenza di contratto. E al di la di questo penso che per le sua qualità sia giusto fare un passo importante. Quando era partito dall’Olanda non aveva questa maturità, ma l’esperienza al CSKA Mosca, giocando un campionato importante arrivando anche a vincerlo ed essendo spesso impegnato nelle fasi che contano della Champions League, l’ha portato a una maturità tale da fare il salto di qualità”.
Si parla anche d’Inghilterra. C’è il rischio che la ricchezza della Premier League abbia la meglio?
“Non voglio entrare nel merito del mercato, ma ritengo che Honda possa fare bene sia in Italia che in Inghilterra”.
Il giocatore è stato molto vicino alla Lazio. Come mai la trattativa non andò a buon fine?
“Lotito ha fatto ogni sforzo possibile e c’era stata pure la valutazione positiva da parte del giocatore. Purtroppo la trattativa non si è conclusa poiché il CSKA è stato molto rigido sui parametri del giocatore, che erano praticamente impossibili da accontentare. La Lazio ha fatto di tutto per prenderlo, ma la rigidità del CSKA ha bloccato tutto”.
A cinque mesi dalla scadenza del contratto crede che la rigidità del CSKA Mosca venga meno?
“A suo tempo le cifre erano fuori luogo. Chiaramente a 5 mesi dalla scadenza del contratto lo scenario può cambiare”.
Un eventuale acquisto di Honda potrà avere anche favorevoli ripercussioni a livello di marketing
“Io credo che questa sia una questione secondaria. Il giocatore anzitutto ha enormi valori tecnici e chi lo prende fa l’affare in questo senso. L’aspetto del marketing credo sia secondario anche se è chiaro che chi lo dovesse prendere avrebbe vantaggi anche in questo senso, considerato quanto il giocatore sia amato in Giappone”.
Da esperto di calcio giapponese crede che ci sia qualche giocatore che possa fare al caso delle italiane?
“In molti sono rimasti impressionati dal Giappone in Confederations Cup, ma in quel gruppo, che rappresenta il meglio del calcio giapponese, buona parte è già accasata in Germania e i prezzi non sono più così accessibili. Bisognerebbe buttare un occhio sulla nuova generazione, quella dei 1991 e 1992, anche se ancora nessuno di loro ha raggiunto livelli tali da essere pronti per un campionato come quello di Serie A”.
Crede che le restrizioni sugli extracomunitari stiano danneggiando le società italiane, che non rischiano neanche di buttarsi in mercati come quelli asiatici?
“Assolutamente. Questo è un problema che abbiamo da anni e continuiamo a essere la nazione più chiusa su questo tema. Addirittura in paesi dove vi sono organizzazioni sociali e politiche non al nostro livello c’è più apertura. Si parla della crisi e poi con questa chiusura si precludono strade che possono permetterti di fare affari a prezzi contenuti. Guardiamo la Germania, che va a pescare Kagawa per pochi soldi e ottiene poi una grande plusvalenza rivendendolo. Ci stiamo precludendo una strada importante, dimenticando inoltre l’importanza che può avere il mercato asiatico anche a livello di marketing”.
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