E l'Abate divenne Cardinale

E l'Abate divenne CardinaleMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 4 aprile 2011, 18:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Mancava un ultimo tassello, un'ultima tappa, all'escalation rossonera di Ignazio Abate. Il ragazzo di Sant'Agate de' Goti, tornato al Milan la scorsa estate dopo un lungo peregrinare, ha conquistato il suo spazio con lavoro e con tenacia, guadagnandosi gli allori della titolarità e il benestare unanime del pubblico. Il neo venticinquenne, dopo aver più e più volte dimostrato il suo valore sulla corsia destra, era chiamato a vincere il tabù finale: il derby meneghino. Nelle sue prime, e uniche, apparizioni nella stracittadina l'esterno non aveva certamente inciso positivamente. Al debutto contro l'Inter, nel gennaio 2010, un suo errore permise la rete di Diego Milito che, in maniera quasi inequivocabile, indirizzò a tutti gli effetti il match. Nel bis, a novembre, Ignazio disputò una gara sontuosa in marcatura su Eto'o ma, nella ripresa, una reazione ingenua su Pandev gli costò l'espulsione: un gesto, seppur nato da evidenti provocazioni del macedone, che avrebbe potuto compromettere un successo importantissimo.

Il numero 20, tuttavia, ha saputo subito rilanciarsi e riprendersi la fascia di appartenenza: una serie di prestazioni ad altissimo livello che, nel contesto di squadra, ha aiutato il Diavolo a conquistare e mantenere il primato. Dopo due sfide negative, contro Bari e Palermo, di fronte ai nerazzurri è arrivata la prova di maturità sia per Abate che per tutto il Milan, privo del suo faro e uomo simbolo, Zlatan Ibrahimovic. Il terzino venticinquenne, uno dei rossoneri che più sentiva il clima caldo della stracittadina, si è superato: novanta minuti di intensità pura, chiusure sempre precise e ripartenze aggressive. E, per quanto sia stato una "ciabattata" come lui stesso ha definito, l'assist per la seconda rete di Alexandre Pato è arrivato proprio dai piedi dell'esterno campano: una rete che ha demolito il morale della compagine di Leonardo, apparsa completamente smarrita nella seguente mezz'ora di gioco. Il decisivissimo derby del 2 aprile, oltre ai fasti brasiliani dell'ex Internacional, porta anche la firma del prodotto della "cantera" milanista: quell'Abate che, dopo anni di gavetta, è diventato "Cardinale" proprio in rossonero.