Mattoncino per il Milan, macigno per gli avversari

Mattoncino per il Milan, macigno per gli avversari MilanNews.it
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mercoledì 7 dicembre 2011, 21:30Primo Piano
di Stefano Maraviglia

Adriano Galliani ha parlato di mattoncini posti per rafforzare una squadra già formidabile, ragionando con il senno di poi viene da dire che corrispondono a mattoncini solo all'apparenza. Non si parla di ufficialità, il mercato calendario alla mano è ancora chiuso, ma che l'accordo sia stato raggiunto è un dato di fatto. Carlos Tevez è pronto a vestire nuovamente la maglia rossonera, ma stavolta a Milano e non in Inghilterra. Le righe e i colori della casacca del Diavolo somigliano a quelle dei Citizen, ma solo al colpo d'occhio. A Manchester c'è un tecnico (Mancini) che non lo vuole più e un plotone offensivo che lo ha rimpiazzato seppur a fatica, a Milano ci sono un gruppo e un mister pronti ad abbracciarlo. Pur di approdare nel club più titolato del mondo, il bomber argentino è venuto incontro alla dirigenza, rinunciando a premi per dirla alla Galliani, pari a una montagna di soldi. Il primo passo lo ha mosso via Turati, il resto lo ha fatto il giocatore supportato dal suo entourage e l'ultimo tassello lo porrà il Man City, un triangolo che potrebbe davvero dare uno scossone impressionante al mercato europeo e italiano.

Tutte le compagini si stanno muovendo in maniera attenta, ma i rossoneri ad oggi hanno inserito nella lista autentici top-players da blindare o addirittura ingaggiare a gennaio. Tevez rischia di diventare un problema, sì ma solo per le avversarie. Lo spessore e la caratura del fuoriclasse sono indubbie, basterà dunque attendere il minimo ambientamento prima di godere di un attacco forse unico, almeno in Italia. L'opera di rafforzamento lanciata già da qualche settimana, è mirata si a completare un gruppo colpito da alcune defezioni eccellenti, ma di riflesso va a ledere e mettere in difficoltà le avversarie. Ad oggi la compagine guidata da Allegri sulla carta avrebbe davvero poche rivali, se a questo dato si aggiungono quelli legati all'innalzamento della soglia qualitativa, al blasone del nome e alla risonanza avuta tanto in campo, quanto fuori, si deduce facilmente che gli avversari potrebbero subire in un solo colpo danno e beffa. Silvio Berlusconi non siede più sul lato del passeggero, con lui alla guida la vetta più alta si può raggiungere o comunque avvicinare, in men che non si dica.