Le amnesie che preoccupano Allegri
Le amnesie difensive negli ultimi secondi incidono solo sul risultato, non certo sul morale nel lungo periodo. Allegri si è detto arrabbiato dopo il pareggio nella trasferta di Praga ma una volta sbollita la stizza per un risultato che doveva essere gestito con meno superficialità, l’allenatore livornese saprà apprezzare le piccole indicazioni positive emerse. Innanzitutto sul binomio tutto brasiliano, Robinho-Pato, capace di annientare l’equilibrio con una coppia di gol nel giro di pochissimi secondi grazie ad un’incredibile velocità di esecuzione. Il Milan pur palesando scompensi a livello di solidità a centrocampo, ha dimostrato di avere una strategia alternativa alla presenza di Ibra, quei due là davanti possono sprigionare una magia diversa ma dal potenziale ugualmente devastante. Pato segna, fa segnare, colpisce un palo clamoroso ma sbaglia anche un gol per eccesso di fiducia.
Il riassunto delle prerogative del Papero – nel bene e nel male - si estrinseca nello spazio di pochi minuti dopo un primo tempo sonnecchiante e rende sempre più complicata l’individuazione del partner fisso di Ibrahimovic. Praga verrà ricordata per sempre dal 19enne Mattia De Sciglio, alla sua prima da titolare dopo l’esordio nella gara d’andata contro i cechi. Sopraffatto dalla timidezza, il numero 52 non si è espresso al meglio ma Allegri ha dimostrato di credere nelle sue potenzialità. Incancellabile anche il timbro di Bryan Cristante, neanche 17 primavere alle spalle: 12 minuti per entrare nella storia della società come il debuttante più giovane di sempre in Europa, chissà che un giorno in Via Turati non si scopra che - dietro la coltre di amarezza per questo pareggio - non si siano gettati inconsapevolmente germogli importanti per il futuro.
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