LA LETTERA DEL TIFOSO: "Tevez e le scelte fatte col cuore e capitan Blatter" di Giuseppe
Un caloroso saluto a tutti i tifosi rossoneri ed alla redazione di MilanNews.
Il motivo che mi spinge a scrivere questa mail è il mio pensiero maturato riflettendo sui due agomenti che mi stanno più a cuore in questi giorni: il non più scontato acquisto di Tevez e l'apertura di Blatter alla tecnologia applicata allo sport più seguito al mondo.
Le scelte più difficili, a mio parere si devono fare seguendo i consigli del nostro fedele amico cuore; con questa premessa, cercherò di analizzare il caso-Tevez.
Il giocatore è senza dubbio un top-player; ma top-player non significa nè "mito", nè tantomeno "leggenda".
Paolo Maldini è mitico; Alex Del Piero è leggendario.
Per entrare nel mito bisogna fare come Paolino che dava tutto in campo e non si tirava mai indietro, neanche quando veniva contestato a causa dei problemi fisici che non lo hanno mai risparmiato, soprattutto negli ultimi anni di attività.
Per avere un posto riservato nell'Olimpo del calcio bisogna avere il coraggio di non tirare i remi in barca nei momenti difficili, come Alex, il quale, dopo Calciopoli, non ha lasciato quella società che, pur riconoscendogli meriti enormi, lo ha sempre messo in discussione, sia con le panchine riservategli sepsso dai vari allenatori, che per i rinnovi contrattuali, compresa l'ultima dichiarazione incomprensibilie di Andrea Agnelli; niente da fare, è rimasto fedele al suo club seguendolo anche in B, dove la sua classe lo ha portato a vincere il titolo di capocannoniere.
L'offerta dello sceicco del PSG è obiettivamente allettante e conveniente rispetto a quella che Adriano Galliani ha formulato e spedito al City; ma per un ragazzo che come me è cresciuto ammirando le gesta dei due gladiatori citati prima, lo sforzo che farebbe Carlitos premendo per venire al Milan, se successivamente accompagnato da prestazioni all'altezza nell'arena di San Siro e nelle varie trasferte, lo potrebbero catapultare se non ai livelli di Maldini e Pinturicchio, vicino a loro per coraggio e sacrificio.
Detto questo, passiamo a Capitan Blatter (lo chiamo così per rendere omaggio al divertente personaggio di GemBoy).
Di sicuro il presidente della FIFA non ha mostrato la tempra del grande presidente; la dichiarazione di questi giorni sul via libera alla tecnologia, dopo tante battaglie, suona un po' come salvagente della sua incolore presidenza.
Quante volte ho letto sue esternazioni del tipo "la tecnologia toglie dinamicità al gioco, non è conciliabile con questo sport, non favorisce lo spettacolo", roba da far ridere di gusto gli organizzatori della NBA, che fanno coesistere senza problemi arbitri e monitor, senza nuocere al maxi-spettacolo del basket americano.
Concludendo, sia in campo che fuori, nello sport come nella vita, le nostre scelte pagano in base alla loro difficoltà.
Speriamo che l'Apache ne sia consapevole...
Giuseppe
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