Altro che volata...il Milan frena!
Evidentemente al Milan in questo periodo non piace l'aria del centro Italia: dopo il pareggio di Firenze, ecco quello di Bologna e la sensazione è che i rossoneri abbiano lasciato per strada in poche settimane quattro punti che potrebbero essere importanti e, per questo, eventualmente rimpianti a fine stagione. E' stata la settimana dei 2-2 contro squadre dalla maglia rossoblu: dopo il rocambolesco ma ininfluente pareggio a Praga ne è arrivato un altro ben più "pesante", perchè ora il rischio è di ritrovarsi a quattro punti da una Juventus eventualmente vincente all'Olimpico contro la Roma, oltre alla certezza di essere a due punti dalla sempre più sorprendente Udinese e alla pari con la Lazio; il campionato si fa sempre più difficile e tribolato per i rossoneri che, invece, un anno fa, dopo una netta vittoria 3-0 proprio a Bologna erano già in testa da qualche settimana, mentre ora sembra proprio che Allegri non riceverà il regalo di Natale che aveva chiesto ai suoi ragazzi, ovvero la vetta della classifica prima della sosta di fine anno, a meno di clamorosi ribaltoni. La partita di Bologna ha avuto un andamento strano e particolare: i rossoneri sono partiti bene ma hanno subito il gol di Di Vaio per colpa di uno dei rari errori di Thiago Silva (che ha tenuto in gioco il centravanti bolognese), poi sono riusciti a pareggiare con una prodezza di Seedorf e hanno dato l'impressione di poter vincere giocando un buon primo tempo, ma nella ripresa la luce si è spenta, il gioco del Milan è diventato caotico e improduttivo, ma nonostante ciò il rigore (generoso) concesso a Ibrahimovic e realizzato dallo stesso svedese, sembrava aver consegnato ugualmente la vittoria ai rossoneri se Amelia non avesse commesso un'autentica papera su un tiro non irresistibile di Diamanti, un minuto dopo il gol del vantaggio. Da quel momento il Milan non è più riuscito a rendersi pericoloso ed è stato il Bologna a sfiorare più concretamente la vittoria, anche se il pareggio è, tutto sommato, il risultato più giusto ma deludente per il Milan che voleva i tre punti. Il grande protagonista della partita, però, è stato l'arbitro Rocchi, che ha negato rigori evidenti da entrambe le parti per concedere quello meno netto, ha commesso tanti errori, è andato in confusione, ha perso il controllo della partita e l'ha rovinata, anche se non l'ha falsata perchè ha sbagliato in due direzioni e, di fatto, ha scontentato tutti.
Allegri schiera la formazione ipotizzata alla vigilia, dando fiducia a Pato in attacco e sostituendo gli infortunati Abbiati, Nesta e Nocerino con Amelia, Yepes e Seedorf; l'olandese va sul centro-sinistra, con Aquilani dall'altra parte, Boateng più avanti e Van Bommel davanti alla difesa; centrocampo a rombo che deve garantire sostanza e fantasia contro un avversario prevedibilmente chiuso e prudente, perchè è con questo atteggiamento che ha ottenuto i risultati migliori, andando, invece, in difficoltà quando si è trattato di fare la partita. Lo stadio Dall'Ara è pieno ma non esaurito e il settore ospiti è gremito, perchè Bologna è vicina a Milano e la partita è importante per un Milan che vuole effettuare un ultimo scatto prima della sosta natalizia. In effetti i rossoneri partono forte e la traversa colpita da Ibrahimovic con un'impressionante sassata su calcio di punizione fa imprecare alla sfortuna, ma sembra il preludio ad una partita dominata dai rossoneri. Nulla di più sbagliato, perchè basta un errore di Thiago Silva nell'applicazione della tattica del fuorigioco per spalancare la via della rete alla "bestia nera" Di Vaio (spesso e volentieri in gol contro i rossoneri) che si ritrova solo davanti ad Amelia e lo beffa con un delizioso pallonetto. Inizio imprevisto e imprevedibile, ma il tempo non manca per rimettere in sesto la partita e, infatti, il Milan reagisce rabbiosamente e trova il pareggio con uno splendido tiro dalla distanza di Seedorf che non lascia scampo a Gillet. Ora i rossoneri sembrano lanciati verso la scontata vittoria, perchè Thiago Silva riscatta l'errore sul gol del Bologna con una prestazione sontuosa sia in difesa che in appoggio, Ibrahimovic è semplicemente stratosferico nell'insolita veste di regista e uomo assist e anche Boateng e Abate danno un ottimo contributo, mentre Pato tradisce la fiducia concessagli da Allegri con una prestazione impalpabile. Il Bologna si chiude e attende che passi la tempesta e per questo i rossoneri faticano ad entrare nell'area avversaria e devono limitarsi a tiri dalla distanza o ad incursioni solo potenzialmente pericolose; ci sarebbe anche un fallo da rigore su Aquilani, ma è nell'altra area che si consuma il disastro di Rocchi, che non vede un netto fallo di mano di Seedorf e questi due errori dimostrano che l'arbitro ha già perso serenità e capacità di giudizio.
Nella ripresa ti aspetti un Milan all'arrembaggio e, invece, il palo colpito dal solito Di Vaio dopo un paio di minuti con una velenosa conclusione a giro da fuori area fa capire che la partita è cambiata; il Milan è involuto e inefficace, cerca la soluzione più rapida per arrivare in area e non ha più la pazienza di far circolare il pallone alla ricerca del varco giusto come chiede dalla panchina mister Allegri. Il gioco dei rossoneri non è più quello del primo tempo e per questo soffrono, anche perchè il Bologna cresce, prende fiducia e prova a vincere, sfruttando le giocate di Diamanti e Ramirez. Allegri deve sostituire l'acciaccato Yepes con Bonera e poi manda in campo Emanuelson al posto dello stanco Seedorf, mentre a sorpresa tarda a sostituire il fantasma Pato, che si vede solo nell'azione del calcio di rigore ma unicamente perchè in posizione di fuorigioco, giudicata passiva da Rocchi, decisione che fa infuriare ulteriormente i giocatori bolognesi in campo e tutto il Dall'Ara, già indispettito dal mani di Seedorf. Rocchi concede il rigore meno evidente della giornata e Ibra non si fa scappare la ghiotta occasione, segnando e mandando in vantaggio il Milan. Partita in discesa nonostante le difficoltà? Nemmeno per sogno, perchè la festa nello spicchio di stadio riservato ai tifosi rossoneri viene bruscamente interrotta da un tiro di Diamanti che non sarebbe irresistibile ma che un erroraccio di Amelia trasforma in gol. Tutto da rifare, ma ora il Milan è innervosito e poco lucido, così come l'arbitro Rocchi che non vede un altro mani in area, questa volta di Morleo, pareggiando i torti, anche se questa pura contabilità di errori non è mai giusta, visto che ogni episodio in teoria apre una nuova partita (avete presente "Sliding doors"?) e non è corretto ripercorrere una partita a ritroso, partendo dal risultato finale e aggiungendo o togliendo reti per eventuali errori arbitrali. Finalmente Allegri si accorge che la sua squadra sta giocando in dieci da un pezzo, vista l'inutilità di Pato e sostituisce il Papero con il connazionale Robinho, ma nemmeno questa mossa sposta gli equilibri di una partita ormai terribilmente complicata per i rossoneri. Il Milan, infatti, chiude in difesa, il Bologna prova addirittura a vincere e alla fine entrambe le squadre devono accontentarsi di un punto, che è tanta roba per un Bologna che temeva di essere vittima sacrificale ma ha giocato con grinta e sacrificio, mentre è magro bottino per un Milan che voleva fortemente il successo ma in verità non ha fatto molto, soprattutto nella ripresa, per meritarlo.
Due gol e un palo a testa, errori arbitrali quasi equamente suddivisi, primo tempo a favore dei rossoneri, ripresa con più Bologna che Milan; detta così il pareggio sembra risultato giusto ma ciò non diminuisce la delusione e l'amarezza in casa Milan, perchè la vittoria era necessaria per tornare almeno temporaneamente in testa alla classifica e, invece, là davanti resta l'Udinese in attesa del risultato della Juventus. Milan a due volti, brillante nel primo tempo e deludente nella ripresa e Allegri dovrà analizzare questa metamorfosi, cercando di capire da cosa sia dovuta: calo fisico o merito di un avversario che ha progressivamente mandato in confusione una squadra non molto brillante ed eccessivamente leziosa quando aveva il dominio del gioco e raramente è stata "cattiva"? Sta di fatto che sono stati lasciati per strada altri due punti e ora il cammino verso la vetta si complica, anche se non è il caso di fare drammi perchè il campionato è ancora lungo e tempo per recuperare ce n'è, visto che comunque i rossoneri sono sempre lì nel gruppetto di testa. Bisogna, però, ritrovare il contributo di giocatori fondamentali come Robinho e Pato, spenti e deludenti e una maggiore brillantezza di tutti nell'arco dei novanta minuti, perchè non bastano rari lampi o un tempo solo giocato bene per vincere partite ostiche e complicate come questa. Ora c'è una settimana senza altri impegni per preparare al meglio le ultime due partite del 2011. Probabilmente questa volta non passeremo le feste di fine anno da capolista del campionato, ma questo è sicuramente il male minore; peccato perchè la presunta volata finale prima di Natale è iniziata frenando, lasciando la strada spianata alla Juventus, ma il cammino è ancora lungo e ricco di insidie per tutti, anche se d'ora in poi è ancor più vietato di prima sbagliare se si vuole difendere il triangolino tricolore cucito sul petto dall'assalto di una concorrenza agguerrita.
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