Quella sostituizione a Plzen... Fiducia se torna il catalano
Cos'è cambiato in questi quattordici giorni? Taye Taiwo, intervistato due settimane or sono da "France Football", aveva sfoderato gli artigli, facendo capire di voler giocarsi le sue carte a prescindere dal minutaggio. "Sono in uno dei più grandi club al mondo. Cosa c'è in più del Milan? Questa è una grande squadra! Magari adesso gioco poco, - ammetteva il nigeriano - ma può essere che sarò il numero uno l'anno prossimo". A queste parole, tuttavia, non è seguita alcuna apparizione in campo: l'ex Marsiglia è stato schierato solo nella "inutile" trasferta a Plzen dove, tra l'altro, non ha certamente brillato. L'errore di posizionamento sull'1-2 dei padroni di casa ha fatto infuriare Allegri che, nonostante una gara ormai conclusa, l'ha sostituito con Zambrotta. Quell'episodio, evidentemente, ha fatto esplodere il ventiseienne di Lagos, ormai stufo delle continue esclusioni: che abbia sbagliato è chiaro ed evidente, ma quanti altri giocatori hanno commesso errori senza poi subire nessuna conseguenza? Da qui lo sfogo a "L'Equipe", dove il laterale fa capire senza mezzi termini di voler cambiare aria: "Allegri non mi da fiducia, altrimenti mi farebbe giocare. Fa le sue scelte, e poi parla italiano troppo velocemente e io non capisco niente.
Restare in questa situazione non è da me anche se sono al Milan". Probabilmente il tecnico toscano avrebbe dovuto insistere di più su Taiwo, schierato esclusivamente in Champions contro BATE e Viktoria Plzen. Anche il fisico imponente può essere una delle cause della lenta carburazione del nigeriano che, dopo un'estate altalenante, si era finalmente "sbloccato" durante il "Trofeo Berlusconi": quella fu la sua prestazione migliore, coincisa però con un brutto infortunio alla caviglia che, sfortunatamente, lo tenne lontano dai campi per circa un mese. Quel guaio fisico ha sicuramente influito sullo scarso utilizzo del giovane africano: costretto a ritrovare la forma migliore, con il Milan in grossa diffiicoltà, Taiwo è diventato l'ultima scelta di Allegri, senza grosse chances per risalire la china. In caso di cessione, e dopo le parole al quotidiano transalpino sembra sempre più probabile, il Milan dovrà necessariamente trovare un nuovo terzino sinistro: compito certamente non facile, visto che nel ruolo, forse il più ricercato in Europa, gli interpreti di spessore vengono pagati a peso d'oro (vedesi Coentrao, 25 milioni dal Benfica al Real Madrid). Una soluzione "low-cost" potrebbe essere rappresentata da Dìdac Vilà (attualmente in prestito secco all'Espanyol): il terzino catalano, finora sempre utilizzato dal tecnico Pochettino, non si sposterà di certo per fare la "fine" del suo predecessore. Nessuna titolarità garantita, ovviamente, ma un pizzico di fiducia in più, dopo aver giocato una sola partita la scorsa stagione, sarebbe ovviamente richiesta.
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