Merita di tornare
Non sarà di certo l’incidente d’auto, dal quale è uscito illeso, a fermare l’ascesa di Antonio Donnarumma verso l’olimpo del calcio italiano. Il portiere del Gubbio, in prestito ma di proprietà del Milan, sta disputando un’ottima stagione a difesa dei pali umbri mettendo in mostra, partita dopo partita, una crescita costante sia dal punto di vista delle prestazioni che dei miglioramenti prettamente tecnici. Eppure, dopo una prima fase non facile dove sono arrivati anche gli errori, il portierone stabile non si è buttato giù d’animo e sta affrontando la sua prima vera stagione da professionista con l’entusiasmo di chi sa di vivere un sogno e, al tempo stesso, ha come obiettivo quello di tornare ad essere protagonista con la maglia rossonera sulle spalle. Maglia che già ha onorato e indossato con estremo orgoglio fino all’anno dell’esplosione (stagione 2009-10) che lo ha consacrato tra i migliori portieri della categoria primavera.
Le sue prestazioni, che qualche mese fa avevano fatto muovere degli emissari di alcuni club tedeschi per visionarlo, non è passata sott’occhio anche ai club della nostra massima serie, in particolar modo a Lecce e Cesena oltre a qualche club inglese a testimonianza di come il talento, unito a una serietà impressionante per un ragazzo della sua età, alla lunga premiano sempre. La prestazione di sabato contro il Padova, dove ha letteralmente messo la sua firma sulla vittoria del Gubbio contro la squadra di Dal Canto, è lo specchio delle sue doti innate di portiere di razza. Nel paese che da sempre è indicato come la patria mondiale dei portieri, è giusto valorizzare i nostri prodotti, avere fiducia in loro e farli crescere per poi puntarci forte sopra anche perché, nell’epopea sempre più prossima del Fair Play Finanziario, la valorizzazione dei giovani è una delle poche strade percorribili per dare al nostro campionato giocatori come si faceva una volta. Prima o poi i vari Abbiati, Amelia e Roma dovranno lasciare il posto al nuovo che avanza anche in ruolo delicato come quello dell’estremo difensore e le scommesse, com’è stato in parte Antonio, se si fanno, vanno portate fino in fondo.
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