Sentenza senza rinnovo

Sentenza senza rinnovoMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 15 dicembre 2011, 22:00Primo Piano
di Francesco Somma

Quando parla non lo fa mai a caso, ma soprattutto, quando parla gli allenatori tremano. I tifosi attendono quasi sempre con trepidazione, pervasi da una sensazione mista tra entusiasmo e paura. Di vedere smantellate certezze che sembravano incrollabili fino a qualche secondo prima, di ascoltare conferme bramate o scongiurate. Ma gli allenatori, nella maggior parte dei casi, quando parla Silvio Berlusconi, impallidiscono. Chiedere a Zaccheroni, Ancelotti e Leonardo per informazioni, ma anche a Massimiliano Allegri, che comunque dopo le ultime dichiarazioni del Cavaliere in riferimento al Milan, può stare tranquillo. “Allegri rinnova, non c’è nessun problema. Però…”. Allegri ha avuto la forza di cambiare il Milan, facendolo più concreto e trovando la forza di plasmarlo tutto daccapo.

Via Ronaldinho, cocco del presidente; via Pirlo, fino a un anno fa l’insostituibile per eccellenza. Un Milan senza il metronomo più forte del mondo era difficile anche soltanto da immaginare, eppure Allegri ce l’ha fatta, apportando le modifiche giuste nel momento giusto.
C’è un però. In questa storia a lieto fine seppur priva di baci e abbracci, hanno fatto irruzione i colori blaugrana, che hanno riportato alla mente di Berlusconi gli anni in cui il Milan vinceva e (lo) convinceva, incantando mezzo mondo con un gioco fatto di ricami e preziosismi, di giocate entusiasmanti, di manovre avvolgenti, di palloni che volavano ma solamente schizzando sull’erba verde e umida. “Il mio Milan ideale non butta mai via il pallone”: in altre parole, la sostanza va bene ma la forma non mi soddisfa. Allegri non si tocca, anche perché non è facile mettere in discussione il tecnico campione d’Italia ma, in attesa di  un rinnovo che sebbene annunciato tarda ad arrivare, la promozione è giunta con riserva. Vincere non basta: bisogna incantare, aspirare sempre e solo al massimo. In Italia come in Champions League: è storia rossonera, vita che va e che viene, nulla di nuovo, ma chi glielo spiega ad Allegri?