Ibra, genio e... concretezza
Anche quando la manovra non è fluida, anche quando il gioco latita, anche quando la serata non è delle migliori, Zlatan Ibrahimovic è sempre fondamentale. Lo svedese, contro il Siena, non si distingue certo dalla massa per grandi giocate o numeri da capogiro, ma gioca comunque un match diligente, chiudendo poi il cerchio con il sigillo dal dischetto che affossa definitivamente le speranze degli ospiti. Il bomber rossonero comincia col piglio giusto, scaldando l’ambiente con la solita classe: un assist di tacco per Seedorf, un sinistro dal cuore dell’area bianconera che sfiora la traversa, qualche buon suggerimento per i compagni e tanta, tantissima quantità. Poi, con il passare dei minuti, l’offensiva milanista si affloscia, così come la verve dell’ex Barça, che chiude il primo tempo in penombra.
Nella ripresa ci pensa Nocerino a spaccare in due il match, poi il penalty dello stesso Ibrahimovic, che chiude di fatto una contesa mai realmente aperta. Da li, infatti, è tutto più facile: il Milan gioca sul velluto fino allo scadere, con il genio di Malmö vicino al gol di testa su assist di Aquilani. Insomma, novanta minuti non certo scoppiettanti ma decisamente fruttuosi, per un concentrato ci concretezza che mister Allegri si tiene ben stretto. Per la serie, toglietemi tutto, ma non il mio Ibra!
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