Che baby sorprese in questa speciale classifica. Chi avrebbe mai detto che...
Nella maggior parte dei casi i pesi vanno eliminati, per viaggiare sereni ed avere un'esistenza migliore. In questo caso in molti vorrebbero sorreggere sulle spalle il peso della maglia del Milan. Tanti sostengono ciò e noi gli crediamo, anche se solo provando si può comprendere quanto sia difficile vestire il blasone del Diavolo. Sono in pochi ad avere la fortuna di sfiorare il rosso e il nero, in tanti a svegliarsi sudati con la consapevolezza che era solo un sogno. Spulciando i dati e le statistiche del Milan balza alla nostra attenzione ciò che non si vede in superficie. Scavando abbiamo notato quanto sia difficile rimanere per tanti anni nel club più titolato del mondo, nella squadra che è più di un pezzo di storia del calcio nazionale, europeo e mondiale. Devi sempre essere al top, perché dietro l'angolo in tanti pronti a sfilarti la casacca seppur pesante del Diavolo. Quella patina invisibile che i sociologi definiscono essere ciò che da prestigio, non si vede, non si sente ma pesa perché tutti i tifosi si aspettano da te il meglio, il massimo senza considerare che sei un essere umano. Errore che al Milan cercano sempre di limitare ma che sempre ci sarà, proprio perché non sai un robot. Il rossonero più longevo per anzianità è il capitano Massimo Ambrosini che arrivò a Milanello 13 stagioni fa dal Vicenza. Una lenta ma progressiva escalation che lo ha portato ad avere sul braccio sinistro un pezzo di stoffa che ti apre le porte alla storia del Milan e ti affianca a mostri sacri come Baresi e Maldini, per citare i più recenti. Gennaro Rino Gattuso, l'uomo vero per eccellenza, colui che non si nasconde davanti a nulla ha provato la sensazione del peso della maglia del Milan, dalla Salernitana al Diavolo il salto è stato grande come la fame di successo del calabrese. Per lui 12 stagioni all'ombra della Madonnina, e tanto tanto affetto che lo circonda. Al terzo posto di questa speciale classifica troviamo la prime due sorprese, Mattia De Sciglio e Luca Bertoni affiancano Filippo Inzaghi. Tutti e tre arrivarono al Milan nella stagione 2001/02. Il terzino quest'anno fa parte della rosa della prima squadra e sta trovando spazio tra i tanti campioni. Titolare a Praga in Champions e qualche spezzone qua e la. "Tanta roba" come direbbe un giovanotto della sua età. Un talento destinato a crescere… Luca Bertoni, capitano e cervello del Milan primavera, classe 1992 in questi anni si è sempre guadagnato la conferma in quel di Linate prima e del Vismara poi. Al quarto posto, appena fuori dal podio un' altra sorpresa affianaca due mostri, due colonne dell'ultimo Milan vincente. I mostri sono Alessandro Nesta e Clarence Seedorf, due uomini, due personalità di livello assoluto, per loro Milanello una casa costruita negli anni. A pari merito con costoro, un ragazzo che per costanza, impegno e caratteristiche ha voglia e fame. Alessio 'el Locro' Innocenti, mezzala tutta corsa e qualità classe 1993. Vedere questi giovani così tanti anni nel vivaio rossonero è sintomo di un progetto che vede in loro la base del futuro. Lavorare sui giovani vuol dire credere nelle qualità di ragazzi che se hanno alle spalle stagioni al Milan vuol dire che anche loro al Diavolo hanno dato tanto quanto ricevuto. All'ultimo posto di questa speciale classifica c'è Riccardo Piscitelli con otto stagioni a Milano.
Ecco proposta la graduatoria dei più 'anziani' rossoneri:
1) Massimo Ambrosini (13 stagioni)
2) Gennaro Gattuso (12 stagioni)
3) Mattia De Sciglio (10 stagioni)
3) Filippo Inzaghi (10 stagioni)
3) Luca Bertoni (10 stagioni)
4) Alessio Innocenti (9 stagioni)
4) Alessandro Nesta (9 stagioni)
4) Clarence Seedorf (9 stagioni)
5) Riccardo Piscitelli (8 stagioni)
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