Quel pacco vuoto sotto l'albero...

Quel pacco vuoto sotto l'albero...MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 24 dicembre 2011, 16:00Primo Piano
di Francesco Somma

Che piaccia o no, è stato il suo anno. O meglio, è stato l’anno del “suo” Milan. Per quanta poca fatica si faccia ad intravvedere nel Milan campione d’Italia e capolista al giro di boa, l’impatto micidiale di uomini come Ibrahimovic, Boateng, Robinho, Thiago Silva, Abate e Van Bommel, ridottissimo è anche lo sforzo necessario per rendersi conto dei meriti da riconoscere a Massimiliano Allegri. Perché la storia dei campioni che da soli fanno vincere tutto non è mai stata in piedi: il tempo lo insegna, e perché ancora meno in equilibrio è la questione del campionato di basso profilo e della scarsa competitività. Allegri ha vinto la sua sfida (e la missione affidatagli esplicitamente dai vertici del club): riportare il Milan al trionfo in Italia dopo sette anni, e per farlo ha chiesto (e ottenuto) il massimo agli elementi a disposizione. Il segreto del suo Milan è anche questo: l’abnegazione e la voglia di mettersi nelle mani del tecnico, comunque e dovunque. Scudetto e Supercoppa, 80 punti in 12 mesi: una media spaventosa, di fronte alla quale si potrebbe solamente applaudire. E invece no, perché malgrado i successi, le cerimonie e il gran parlare che si fa di un Milan in salute e a lunghi tratti all’altezza delle grandissime d’Europa, la fiducia al tecnico toscano è ancora condizionata.

Sotto l’albero Allegri avrebbe tanto voluto una busta con il contratto nuovo, al netto di un adeguamento meritato e tutto sommato contenuto, ma nulla da fare: se ne riparlerà l’anno nuovo. Galliani e Berlusconi non sono convinti. Sulla carta della richiesta economica del tecnico toscano (che ora guadagna 2 milioni all’anno e ne vorrebbe 2,5 fino al 2014), ma escludere altre ipotesi è al momento impossibile, per due ragioni precise. Berlusconi ha ancora sul groppone la lezione di calcio ricevuta al Camp Nou, e in generale la fisionomia di un Milan più muscolare che spettacolare. Secondo motivo: 500 mila euro non possono provocare, per una società solida e razionale come quella di Via Turati, il voltafaccia a quello che fino a prova contraria è il tecnico campione d’Italia ed uno degli uomini di calcio più promettenti d’Europa. Galliani direbbe: “Godiamoci le feste e pensiamo al ritiro di Dubai, ne parliamo l’anno nuovo”. Che piaccia o no…