Il papero non si è evoluto? Viva il papero

Il papero non si è evoluto? Viva il paperoMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 27 dicembre 2011, 19:45News
di Alessandro Jacobone

Finite le feste natalizie non si ha più l'obbligo morale di fare i buoni per forza ed ecco subito uscire, attraverso la penna della stimatissima Monica Colombo, le dichiarazioni di Alexander Pato sul mancato rapporto con mister Allegri.
Per qualcuno potrebbero sembrare perfino fuori luogo. Perché destabilizzare l'ambiente? Perché non impegnarsi di più e dimostrare di meritare il campo?

Quello che invece ho notato io è che queste denunce di un mancato rapporto con i giocatori stanno sempre più aumentando. Se i primi allarmi avevano fatto sorridere poiché provenienti da giocatori in difficoltà nell'inserimento in squadra come didac e taiwo, quello del Papero dovrebbe allertare la dirigenza e lo stesso Allegri.

Non sto alludendo al fatto che toccare il genero del presidente sia una mossa poco furba da parte del mister, bensì che a fare tale denuncia sia stato il giocatore sul quale futuro ogni squadra del mondo punterebbe e che ha già ampiamente dimostrato di poter giocare nella squadra rossonera.

Possibile che l'involuzione tattica di Pato sia coincisa con l'arrivo a Milanello da parte di Allegri?

Le frasi di oggi parlano chiaro. Se non ti va bene come mi posiziono in campo e se non vedi in me i movimenti giusti per il bene della squadra, dimmi cosa vuoi che faccia. Te sei il mister e sei pagato per farlo !

Ricordo Liedholm quando arrivó a milanello un terzino della Lazio dai piedi ruvidi e dalla poca classe. Lo allenó fino a sfinirlo iniziando dai piedi di legno per il quali si dubitó sin da subito sull validità dell'affare.
Quel terzino divenne una colonna del Milan che tutti amano ricordare. Quel terzino si chiamava Mauro Tassotti.

In poche parole denuncia quello che ho iniziato a sospettare da qualche settimana a questa parte.
Il non gioco della squadra è un dato si fatto. Si cerca di respingere gli attacchi avversari con un centrocampo fisico con l' obiettivo di conquistare palla e buttarla in avanti. Tanto il talento dell'attacco rossonero fa il resto. Ma se questo è per caso appannato dalla stanchezza e dalle difese ad oltranza, ecco venire a mancare una strategia di squadra che scardini i fortini avversari.
Lontani sono i tempi in cui la palla correva veloce sull'erba di San Siro e lontano é quel gioco corale che costrinse i portieri delle squadre più blasonate a raccogliere la palla nel sacco.

Essere allenatori da Milan richiede qualcosa in più che vincere uno scudetto in un campionato mediocre.
Da questa parte del naviglio i trofei li si vince dando spettacolo e non sperando in sentenze penalizzanti per le dirette concorrenti.

Per farlo serve dare un gioco e allenare i giocatori ad eseguirlo. Si ho detto proprio "allenare" perché selezionare é il compito di un solo allenatore, quello della nazionale.

Pato ha un grande potenziale ma non ancora espresso ; Pato deve migliorare; Pato deve evolversi...
Il ripetersi di queste dichiarazioni potrebbe indurre il Papero a lasciare Milano e a questo punto caro mister le dico che a lei e il suo gioco preferisco un Pato NON EVOLUTO ma in maglia rossonera.. D'altronde nel gruppo da me amministrato sarebbe sempre il benvenuto.

Alessandro Jacobone
Milanisti Non Evoluti