Caso-Tevez: l'Inter ci prova ma il Milan può giocare il jolly. Pato, 50 milioni di validi motivi (e la Nike) per dirsi addio
Inizia oggi la settimana delle settimane, i sette giorni più lunghi di questo inizio di 2012. Inizia la settimana del derby. Da oggi ogni cosa, nei bar, nei ristoranti, negli uffici, in metropolitana farà scattare, nella mente dei tifosi del Milan e dell’Inter, la partita di domenica sera. Un concentrato di emozioni che rende Milano più bella del solito e che catalizzerà l’attenzione di tutto il Mondo su quella che è una delle partite più attese a livello internazionale. Storia, tradizione e rivalità cittadina si consumeranno in 90’ minuti di fuoco che il Milan, in questa stagione, ha già fatto suoi in quell’apoteosi asiatica della Supercoppa di Lega giocata a Pechino. Le due squadre sono cambiate molto, sia dal punto di vista del gioco che degli uomini (nell’Inter anche dell’allenatore). Un crocevia che, da sempre, segna le stagioni delle due squadre al quale i rossoneri vogliono arrivare con il massimo della cattiveria agonistica possibile consci del fatto che molto è cambiato dai due derby dello scorso campionato. In quello deciso da Ibrahimovic, il Milan aveva l’obbligo di sovvertire la rigida gerarchia neroazzurra sia in città che in Italia, in quello di aprile, contro il grande traditore, la paura della remuntada diede al Milan la carica giusta per stravincere quella partita.
La vittoria sull'Atalanta, sotto il punto di vista prettamente psicologico, da uno slancio importante al Milan che è la prima squadra, in questa stagione, ad essere riuscita ad espugnare, in campionato, la fortezza orobica al termine di una prestazione non di certo da passare agli annali della storia del calcio. Il rigore di Ibra, che ha spezzato letteralmente in due l'opinione nell'intervallo e nel post gara, e la carambola vincente di Boateng su assist dello stesso svedese, hanno messo al tappeto un'Atalanta molto ben messa in campo e che ha creato non pochi problemi ai rossoneri, soprattutto in fase di ripartenza. I pali di Pato prima e Denis poi hanno fatto da piccante contorno a una sfida calda per natura.
La trattativa per portare Carlos Tevez a Milano si arricchisce di una nuova puntata che da, a questa vicenda, i contorni di un vero e proprio intrigo con un retrogusto, già che ci siamo, di derby meneghino. Il Manchester City sarebbe intenzionato a dire di no all’offerta fatta da Adriano Galliani durante la videoconferenza tenuta con i dirigenti dei Citizens e alla quale hanno partecipato anche Kia Joorabchian e lo stesso Apache. L’Inter, in tutta questa vicenda, gioca di rimessa e, già oggi, potrebbe far pervenire un’offerta concreta sul tavolo del club inglese mettendo così alle spalle al muro i cugini. Branca (e Moratti) sperano di ripetere lo smacco del 2006 con Ibrahimovic mettendo sul piatto denaro contante, che è poi quello che vuole la società dello sceicco Mansour. Il fattore che spiazza è la serenità di Adriano Galliani ai microfoni di Milan Channel nel post partita di ieri. Un sorriso a trentadue denti mostrato alle telecamere del canale tematico rossonero che dovrebbe incutere ottimismo ma, la presenza dell’Inter nella trattativa, non fa dormire sonni tranquilli. La situazione si fa tesa e, probabilmente, sarà il presidente Berlusconi a dover fare lo sforzo maggiore consentendo al suo fido braccio destro di poter rilanciare e pareggiare l’offerta dei cugini il che vorrebbe dire che l’Apache, finalmente, potrebbe prendere la via di Milanello visto che tra i rossoneri e il giocatore l’accordo è stato trovato da tempo. Raramente Galliani si è esposto in tal modo in una trattativa di mercato e, un mancato arrivo di Tevez, a maggior ragione se si dovesse concretizzare sull’altra sponda del Naviglio, darebbero un colpo brutale e indelebile alla sua immagine di manager bravo e potente all’interno del calciomercato.
L’arrivo dell’argentino, però, potrebbe cozzare con una partenza illustre in estate: Alexandre Pato. Il Milan, in questo momento, non ha alcuna intenzione di privarsi del brasiliano, puntando su di lui per vincere il secondo scudetto consecutivo e sperando che possa fare un salto di qualità importante anche in Europa dove il doppio impegno contro l’Arsenal, a cavallo tra febbraio e le idi di marzo, non deve essere sottovalutato e dove sia a livello individuale che collettivo bisognerà dimostrare di essere maturi. A giugno si vedrà ma le intenzioni rossonere sono chiare: 50 milioni per sedersi a parlare, sotto no, sopra si chiude in un batter d’occhio. Leonardo, che da Galliani ha appreso molto nelle tattiche di mercato, proverà a fare forza sul presunto accordo trovato con Gilmar Veloz ma troverà pane per i suoi denti ma la non incedibilità del brasiliano potrebbe accelerare i tempi in questa sessione di mercato, soprattuto se sul tavolo verranno accontentate le richieste dei rossoneri. Inoltre, la Nike, sponsor tecnico del giocatore e del PSG, così come nell'affare Ronaldinho, potrebbe spingere per il passaggio del papero sotto la Tour Eiffel mettendo il brasiliano al centro delle sue campagne pubblicitarie in terra francese e per valorizzare il marchio PSG anche in Brasile.
Infine gli altri ruoli caldi ovvero il centrocampo e il terzino sinistro: Montolivo è sempre nel mirino e alcuni beninformati parlano di un suo possibile approdo in rossonero già dopo il derby. Altri, invece, lo vedono di rossonero vestito a giugno con 0 euro nelle casse della Fiorentina mentre per la fascia sinistra, dove Taiwo a giugno potrebbe salutare tutti, la pista che porta a Kolarov è allo stato embrionale ma, insieme ad Antonini, potrebbe comporre una fascia mancina di tutto rispetto..
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