Boa double face: inizia col freno, poi chiude il match
In ogni intervista a Boateng, puntuale come un orologio svizzero, arriva la domanda sul suo ruolo in campo: mezz'ala o trequartista? Col passare del tempo il ghanese ha incominciato anche a stufarsi di questa tiritera, fiero e convinto che la sua posizione ideale sia quella dietro alle punte. A Bergamo, complice una defezione generale in mediana, Prince ha dovuto fare fagotto ed arretrare, lasciando il suo posto a Urby Emanuelson. L'inizio di gara non è stato semplicissimo e, complice anche l'intensità atalantina, Boa ha faticato più del previsto sull'interno di destra: da qui è nato anche il fallaccio da ammonizione che, in un modo o nell'altro, ha condizionato la prestazione del numero 27. Col passare dei minuti la prova dell'ex Portsmouth è salita di valore: la tempistica è migliorata, così come il supporto alla fase offensiva e difensiva.
Ad impreziosire quanto di buono effettuato nella ripresa, con la gara ancora in bilico, Kevin ha avuto il merito di chiudere la gara, raccogliendo con sagacia il magico assist di Zlatan Ibrahimovic. Uno 0-2 che a sette minuti dal termine del match, ha volatilizzato le residue speranze dei padroni di casa. Boateng può essere un'alternativa importante anche in mezzo al campo ma, e i fatti lo testimoniano, il meglio lo offre come trequartista.
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