Prototipo quasi perfetto
Ancora una prestazione determinante e, sotto certi punti di vista, devastante nella sua semplicità. Zlatan Ibrahimovic continua da dove aveva lasciato ovvero segnando il suo gol numero 12 in campionato eguagliando l’argentino Denis e arrivando, con ancora tutto il girone di ritorno da giocare, a soli due gol dai 14 messi a segno l’anno scorso. Lo svedese, che a Bergamo ha giocato sia con Pato che con Robinho, sembra non avere sulle gambe i pesanti carichi di lavoro svolti in Dubai, danzando sul pallone e giocando sempre tra le linee bergamasche senza mai dare un vero e proprio punto di riferimento agli avversari.
Il quinto rigore trasformato in stagione e l’ennesimo assist vincente (gol del raddoppio di Boateng) confermano la sua importanza per un Milan che, a conti fatti, necessita sempre di più di un’altra punta che, in qualche modo, abbia un peso specifico molto vicino a quello di Ibra perché, in sua assenza, mancherebbe una percentuale enorme della capacità offensiva della squadra di Massimiliano Allegri. Ora le sue attenzioni, così come quelle di tutta la squadra, sono rivolte alla partita di domenica sera contro l’Inter lui che, nelle due stracittadine giocate con la maglia rossonera, ha lasciato il segno in maniera indelebile. Il Milan è ai suoi piedi, tutto gira intorno a lui e, a lui, ne siamo certi, questo piace e non poco.
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