La qualità dov'è?
Tralasciando, per quanto sia difficile, il risultato, la sconfitta nel derby ha messo a nudo in maniera ineluttabile e inattaccabile un fattore molto indicativo: questo Milan, in mezzo, non ha qualità. Se si analizzano i membri del centrocampo rossonero a disposizione di Massimiliano Allegri troviamo solamente due giocatori di un certo spessore tecnico, due soli che sappiano cambiare il gioco e dare geometrie ad una manovra che troppo spesso va avanti per forza d’inerzia per vie orizzontali producendo un possesso palla molto sterile e mai proficuo di azioni da gol. Si perché togliendo Aquilani e Seedorf (e il giovane Valoti), il Milan si ritrova in rosa sette giocatori che non hanno nell’impostazione e nel cambio di passo le loro armi principali perché Gattuso, Ambrosini, Flamini e van Bommel sono dei mediani puri, Nocerino e una mezz’ala brava negli inserimenti ma al quale non puoi dare le chiavi della mediana in fase d’impostazione, Emanuelson è un trequartista mal adattato mentre Boateng ha degli spunti personali ma non è un direttore d’orchestra.
Andando indietro con la memoria, mai si è avuto un centrocampo così povero tecnicamente e si rimpiange quando, nel cuore del campo, si giocava con Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Rivaldo e Serginho tutti contemporaneamente insieme con un Fernando Redondo a mezzo servizio ma mai banale. Erano altri tempi, era un altro Milan e, per tornare a quei livelli, c’è bisogno di gente che dia del tu al pallone altrimenti, il famoso “giuoco” scintillante richiesto dal presidente Berlusconi rimarrà solo un progetto ambizioso, bello ma tristemente incompiuto.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati