Il silenzio e la speranza
In attesa del responso sul problema subito da Alexandre Pato ieri sera contro il Novara, il mercato del Milan, per ciò che riguarda gli attaccanti è appeso a un filo. La buona prestazione di Stephan El Shaarawy aumenta i rimpianti di chi vorrebbe vedere il piccolo Faraone impegnato con maggior frequenza, soprattutto adesso che il ruolo di trequartista è scoperto perché Emanuelson NON è un suggeritore ma un cursore di fascia. Detto dell’ormai ovvia conferma del numero 92 milanista, la necessità di affiancare a Ibrahimovic un nuovo attaccante che possa aiutare lo svedese, e il Milan, a essere maggiormente pericolosi cresce ora dopo ora. Il primo nome (l’unico ben accetto dalla piazza) è sempre quello di Carlos Tevez. Ad una settimana da quel giovedì pazzesco e rocambolesco che avrebbe potuto portare l’argentino a Milano e Pato a Parigi, alla corte del suo mentore Carlo Ancelotti, il fantasma dell’Apache continua a vagare sulla sponda rossonera del Naviglio anche se, ormai è acclarato, il Milan si è messo in posizione d’attesa.
“L’idea è quasi sepolta ma non buttiamo via la pala” fanno sapere ambienti vicini alla trattativa. L’incontro di oggi a Parigi tra Kia Joorabchian, agente di Tevez, e il PSG sarà un nuovo capitolo di questa saga che sembra non voler finire. Le parole di Ernesto Bronzetti a “Campionato dei Campioni” di martedì scorso (“Ero a cena con Leonardo e Ancelotti e mi hanno assicurato che il giocatore non gli interessa”) fanno ben sperare. La tranquillità che trapela da via Turati è quasi olimpica, quasi ad avere la sensazione che il colpo di scena sia pronto.
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