Allegri, perchè non imiti il tuo maestro? Tevez, più passano i giorni...
Quando era giocatore, Massimiliano Allegri era uno dei protagonisti di una delle squadre più belle viste in serie A negli ultimi anni: il Pescara di Giovanni Galeone. Il tecnico degli abruzzesi, sparito troppo presto dal grande calcio, giocava con uno spregiudicato 4-3-3. L’attuale allenatore del Milan, un centrocampista più portato ad offendere che a difendere, agiva da mezzala e amava spesso inserirsi in area di rigore, tanto che in due stagioni segnò una quindicina di reti. Un bel bottino per un centrocampista.
Era una bella squadra quel Pescara, lontano anni – luce dal Milan che nel derby ha disputato una delle partite peggiori degli ultimi mesi. Inutile tornare a rielaborare gli aspetti di una stracittadina che era alla portata del Milan. Quello che ci chiediamo è un altro aspetto tattico che Allegri non ha mai tenuto conto nella sua avventura rossonera.
Con questa emergenza a centrocampo, anziché insistere su un trequartista poco abile a preparare il gioco come Emanuelson, perché non imitare quel Pescara? Perché in una partita contro l’ultima in classifica non testare la strada del 4-3-3 con Ibra centrale e Robinho ed El Shaarawi sugli esterni d’attacco? Proprio lo scarso utilizzo dell’italo – egiziano (che ha una media – gol superiore a quella di Pato) abbiamo più di un dubbio sull’operato di Allegri. Il ragazzo ha talento e l’ha dimostrato nei pochi sprazzi in cui ha giocato. Il sostituto di Cassano era già in casa: bastava probabilmente crederci un po’ di più. Invece tra pochi giorni a Milanello potrebbe davvero sbarcare Carlitos Tevez. Più passano i giorni e più aumentano le possibilità di vederlo con la maglia rossonera alle condizioni volute da Galliani.
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