LA LETTERA DEL TIFOSO: "Proprio non capisco" di Nicola
Buongiorno alla Cortese Redazione di Milannews e a tutti i lettori di fede rossonera.
Mi sono deciso a scrivere alla luce delle ultime scelte del nostro allenatore che oserei definire per lo meno "discutibili".
Premetto che sono ben consapevole che ogni allenatore ha le proprie "fissazioni" e che in Italia siamo un popolo di allenatori, ma certe situazioni hanno davvero stupito.
Mi permetto di muovere vari "rimproveri" alla gestione Allegri, primo dei quali afferente all'assenza di gioco che possa essere definito tale.
Nel calcio moderno, lo sterile possesso palla si rivela il più delle volte improduttivo se non accompagnato da velocizzazioni e movimenti offensivi idonei a spiazzare le difese avversarie.
Nella specie, sembra che al Milan nessun giocatore faccia alcun movimento senza palla dalla trequarti in su, quasi non sapessero cosa fare e dove posizionarsi. Troppo spesso è capitato di vedere gli attaccanti vagare
sperduti sul terreno di gioco, in attesa che Ibra inventi qualcosa. A mio personalissimo avviso, questo non è imputabile alla qualità dei componenti (ricordo che si chiamano Antonio Cassano, Alexandre Pato, Robinho, Stephan El Shaarawy, Pippo Inzaghi e Zlatan Ibrahimovic) e non credo si possa risolvere con l'acquisto di Tevez o di Maxi Lopez (che, tuttavia, potrebbe far rifiatare Ibra).
Pare, piuttosto, che sarebbe opportuno dare delle giuste indicazioni per i suddetti movimenti offensivi. Quando Pato dichiarò che nessuno gli dice che movimenti fare in attacco... credete che abbia attestato qualcosa di assolutamente falso? Io non penso.
E poi, intasare il reparto offensivo con 7 attaccanti potenzialmente titolari, finirebbe solo con creare malcontento, bruciare il giovanissimo talento di El Shaarawy (che va assolutamente sfruttato, ovviamente a patto di proteggerlo dai facili entusiasmi).
Tornando ad Allegri, non comprendo come non riesca a sfruttare un simile potenziale. Prendiamo ad esempio il caso Abate. Potenzialmente, è un terzino devastante, dotato di corsa e grande grinta. Tuttavia, il ragazzo non è mai riuscito a mettere un cross degno di questo nome. Ora, per quanto il piede non si possa inventare, può essere affinato e addestrato. Abate va messo a provare cross al termine di ogni allenamento per almeno un'ora al giorno. Perché non tentare?
I cross sono fondamentali, soprattutto con Ibra in area di rigore e non si può sacrificare un piede e un dinamismo come quello di Emanuelson per relegarlo al ruolo di trequartista ove, per altro, non ha mai dimostrato di poter fare la differenza. E che dire dell'insistenza sull'ormai poco incisivo Zambrotta (gli anni passano per tutti), costantemente utilizzato in tutti gli scontri diretti? Ormai è palese come non riesca più a garantire adeguata copertura (figuriamoci il supporto offensivo) e la sfida strapersa con Maicon nel derby sembra fin troppo eloquente. Antonini non è un terzino; non lo è mai stato. Per non rischiare abbiamo già bruciato il povero Taiwo (Sicuramente anche per colpe imputabili allo stesso giocatore). Speriamo non accada altrettanto con Mesbah.
Capitolo centrocampo. Soffriamo sempre il dinamismo di chi corre più di noi e non possiamo permetterci di sacrificare la zona nevralgica. Van Bommel è sempre fuori posizione nelle partite importanti e non assicura copertura davanti alla difesa, senza contare che il tocco di palla non è esattamente quello di un giocatore dai piedi nobili.
Il buon Allegri non si è, tuttavia, mai discostato dalle proprie idee, riproponendo giocatori fuori ruolo o non più in grado (per questioni anagrafiche) di assicurare dinamismo nel ruolo di competenza. Il risultato? Ha perso tutti gli scontri diretti (Napoli, Juventus e, da ultimo, il derby con i cugini), limitandosi a vincere con le piccole e stentando in un girone di Champions non esattamente proibitivo (pareggio con Viktoria Plzen e Bate Borisov).
Non credo che continuare a guardare al mercato e sognare Tevez (tra l'altro 28 anni), Maxi Lopez o Balotelli, possa risolvere i problemi del Milan. Una squadra è composta da 11 giocatori e i soli attaccanti bravi non bastano per vincere. Nel calcio moderno, vincono le squadre che si muovono all'unisono, con i giocatori inseriti nel proprio ruolo naturale.
Chissà che il buon Allegri non se ne renda conto.
Grazie anticipatamente per l'opportunità di poter dire la nostra.
Nicola da Messina
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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