L'uomo in più
Non sempre quel che è stato, sarà. Non sempre le cose vanno come ci si aspetta, o come sono andate in passato. Prendete Clarence Seedorf: per carattere, personalità, esperienza, classe ed efficacia uno dei più grandi giocatori del calcio europeo. Abbiamo ancora davanti agli occhi la splendida prestazione dell’olandese (ma non solo) nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio: un gol, e la costante presenza a presidiare il centrocampo ma soprattutto a supportare l’estro e la fantasia di Robinho ed El Shaarawy. In barba al trend dell’ultima stagione, che lo ha visto prendere la parola, e fare la differenza, solamente a partire da aprile. Uno scorcio di campionato, quello più importante, contraddistinto da prestazioni maiuscole che alla fine sono valse una fetta importante di Scudetto.
E’ innegabile che avvalersi di un uomo come Clarence vuol dire per Massimiliano Allegri taniche di quel “quid” positivo che fa solamente sorridere. E’ uno di quegli atleti capaci di fare la differenza e tenere in mano la bacchetta del direttore d’orchestra senza la minima preoccupazione. Poi, particolare da non trascurare, Seedorf è il jolly di centrocampo, l’uomo in più su tutti i fronti. Se alla straordinaria capacità di risultare decisivo sulla trequarti come in cabina di regia, sul mezzo sinistro come sul mezzo destro, l’oranje riuscisse ad abbinare quella continuità che negli ultimi anni ha rappresentato una vera e propria discriminante, altro che ricerca di centrocampisti ed urgenze nel reparto nevralgico. Perché poi ci sono quelle serate, come l’ultimo giovedì di Coppa, che ti fanno stropicciare gli occhi e quasi ti fanno sussurrare: ce l’abbiamo solo noi…
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