Risorsa e realtà
Contro la Lazio è partito titolare, Stephan El Shaarawy ha modificato di netto il suo status nelle gerarchie di Massimiliano Allegri. Promessa, talentino da scoprire e dosare, prima, ora realtà, risorsa da maneggiare ancora con cura, ma sulla quale fare affidamento. Nel corso della stagione, alcuni guizzi, qualche dimostrazione di classe assoluta e di un carattere tanto umile quanto deciso, è bastato realmente poco all'ex Genoa per conquistare tifosi e compagni. Il tecnico rossonero lo ha sempre sostenuto, un giovane talento del genere, va coccolato e inserito gradualmente in uno scacchiere dove tanti caratteri forti, potrebbero condizionarlo. Giocare al fianco idi Ibra, Boateng, Seedorf, Robinho e gli altri, non è cosa per tutti, sicuramente un privilegio, ma da acquisire nel tempo. Come detto gerarchia scalata in fretta, anche grazie all'aiuto di alcuni infortuni eccellenti, ma in primis il merito va attribuito tutto al giocatore, in grado di lavorare serenamente con grande stimolo e di aver saputo sfruttare ogni scampolo concessogli dal proprio mister.
Stare in panchina non è mai piacevole, ma quelle affrontate d'ora in avanti dal n.92 avranno un sapore molto più dolce. In primis resta il fatto di voler tutelare e non responsabilizzare eccessivamente, un ragazzo alle prime esperienze in una vera big, in secondo luogo c'è la necessità di poter godere di un cambio, in grado di garantire fantasia e quel cambio di passo che altri elementi impiegati sulla trequarti, non hanno in dote. Robinho dunque a far coppia con Ibra, con l'italo-egiziano pronto a stupire, o meglio confermarsi come arma in più in possesso di Allegri.
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