...Attenzione a bollarli come "bidoni" perchè a volte sorprendono
L’arrivo di Sulley Muntari non è stato certo salutato con entusiasmo dai tifosi rossoneri.
Sebbene l’acquisto del ghanese fosse già in preventivo, seppure per la prossima stagione, sembra proprio che la gente del Milan non se ne fosse resa conto. L’ormai ex mezz’ala dell’Inter vestirà la maglia del diavolo, lo farà dopo la Coppa d’Africa, quindi a tutti gli effetti non sembra essere un acquisto volto a coprire l’immediata emergenza in linea mediana (questo è uno dei punti che ha fatto storcere il naso ai più), ma un innesto mirato a dare maggiore copertura in una zona del campo che necessita di linfa sempre nuova e che spesso e vittima degli infortuni vista l’età media della rosa attuale.
A quanto pare il ghanese è stato fortemente voluto da Allegri, il quale ne ha lodato le qualità, facendo notare come, a suo modo di vedere, il ragazzo in questi anni si sia espresso al di sotto delle sue potenzialità. A dire il vero Muntari era uno dei gioielli di quella fucina di talenti che è l’Udinese, nel 2006, giovanissimo, era titolare nella nazionale ghanese che fece soffrire e non poco i futuri campioni del mondo di Lippi.
Volato in Inghilterra al Portsmouth per circa 10 milioni di euro (7 milioni di sterline) nel 2007, a distanza di un anno è stato ingaggiato dai cugini nerazzurri per 14 milioni di euro dopo una stagione fatta di 33 presenze e 5 gol, coronata dalla vittoria in FA Cup. All’Inter ha iniziato subito bene con un gol in Supercoppa italiana, e con un posto da titolare che nessuno sembrava potergli togliere. Poi qualche alto e basso e, soprattutto, qualche problema comportamentale di troppo in campo, con quella testa un po’ “matta” che mal si concilia con le innegabili doti tecniche.
Le qualità di questo giocatore, però, non si possono mettere in discussione, buona tecnica, tanta grinta abbinata ad una corsa continua, ed una grande capacità nell’inserimento. Tutte doti che si confanno al sistema di gioco ed all’idea di calcio di Massimiliano Allegri, il quale pretende intensità in mezzo al campo e capacità di sfruttare i palloni deliziosi che Ibra e Robinho sanno dispensare per le correnti che accorrono da dietro.
Interprete di questo modo d’intendere il calcio è apparso Nocerino, un altro che non era arrivato certo con gli onori della cronaca, colpo dell’ultimo istante di mercato per coprire l’assenza di Flamini, etichettato come “bidone” dai più, tutti presi dalla favola di Mister X atteso sino all’ultimo e “forse” mai arrivato.
In questo mercato tutti si aspettavano Tevez, i tifosi l’hanno accarezzato, l’avevano sentito già loro, ne sventolavano già la “figurina” in faccia ai rivali, sbeffeggiando questo o quell’altro tifoso. Ci sono rimasti male e si sono sentiti “traditi” dall’arrivo di un centrocampista dal nome che non entusiasma e dal passato nerazzurro che sembra stonare.
Sulley Muntari è un giocatore capace di giocare su entrambi il lati del centrocampo a tre, ha qualità tecnico-tattiche ottime, ha un carattere difficile (ma non ce l’aveva anche Ibra, Boateng non era un pazzo senza contollo, Cassano non era una testa matta) che Allegri dovrà saper “domare” plasmando la mentalità di un uomo che potrebbe rivelarsi più utile del previsto. Attenzione a bollarli come bidoni perché poi magari diventano “il mediano più prolifico di sempre in maglia rossonera”, raggiungendo un record che reggeva da 40 anni.
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