Il momento peggiore per puntare il dito contro di lui

Il momento peggiore per puntare il dito contro di luiMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 9 febbraio 2012, 16:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

Monta la contestazione nei confronti di Massimiliano Allegri, primo responsabile secondo i più di una situazione alquanto preoccupante in cui versa il Milan di quest’ultimo periodo.
Non si può negare che il tecnico livornese abbia le sue colpe, la squadra appare senz’anima, la grinta difetta (eccezione fatta per quella di Ibrahimovic che però viene sfogata puntualmente sul viso di qualche avversario), il gioco latita ed il Conte Max non sembra in grado di dare una sferzata decisa ad un momento così negativo, pare aver perso un po’ il polso della situazione.
Non arrivano le vittorie, non arrivano i punti, non arrivano prove convincenti ed il diavolo rischia di gettare alle ortiche un’intera stagione in poche settimane. Certo, però, il clima che si sta creando intorno alla squadra, ed in particolare intorno al tecnico, non sembra creare le condizioni migliori per una rinascita veloce e convincente.
Massimiliano Allegri ha delle responsabilità, lo ripetiamo, potrebbe chiedere ed ottenere di più dagli uomini che ha a disposizione magari, ma il problema potrebbe stare anche in quelli che non ha a disposizione. Gli infortuni sono tanti, troppi, tutti insieme, mancano giocatori fondamentali allo sviluppo della manovra, mancano le alternative, mancano i ricambi che permetterebbero di far rifiatare le gambe troppo logore ed i polmoni troppo sgonfi di chi gioca senza sosta ormai da un mese. Le scelte di Allegri, per quanto alcune siano discutibili come quella di schierare Emanuelson a destra nel centrocampo quando potrebbe dare di più a sinistra, sono comunque ridotte all’osso.

Il tecnico toscano non ha alternative, deve fare i conti con una rosa ridotta a 13/14 uomini della prima squadra, in particolare con un centrocampo inventato ogni partita e che ieri vedeva come unica riserva Cristante, classe ’95 della Primavera di Dolcetti.
Inoltre non si può certo dire che la campagna acquisti di gennaio sia venuta in soccorso a Max l’acciuga, Mesbah a parte, elemento ancora da valutare che potrebbe aggiungere qualcosa sulla corsia sinistra, a centrocampo sono arrivati Merkel, ma la sfortuna ha voluto che si facesse male alla prima apparizione, e Muntari che nel periodo di maggiore emergenza risulta inutilizzabile perché impegnato in Coppa d’Africa. La rosa è rimasta pressoché immutata, i problemi numerici sono gli stessi, ed Allegri non può fare altro che chiedere sacrifici ed adattamento ai soliti noti, i quali in gran parte hanno un’età tale per cui le 3 partite settimanali risultano essere veramente troppe.
Da una parte le colpe del tecnico rossonero, dall’altra le attenuanti degli infortuni e di una campagna acquisti quantomeno non brillante, ecco perché le critiche a Massimiliano Allegri in questo momento, per quanto legittime, possono risultare esagerate.
In un momento così difficile e così delicato, con sfide dal peso specifico fondamentale per il buon andamento della stagione su tutti i fronti, sembrerebbe da lodare l’atteggiamento dei tifosi più caldi, quella curva che ieri sera ha esposto uno striscione che testimoniava la vicinanza alla squadra. Le critiche scellerate e le dita puntate contro questo o quell’altro colpevole al momento appaiono fuori luogo, ciò che serve al Milan è l’appoggio di tutti, di un ambiente che deve stare vicino a squadra ed allenatore, di una tifoseria che da brava sposa deve sorreggere il consorte nei momenti di difficoltà, per bacchettarlo magari quando la tempesta sarà passata.
Il pubblico vuole il vero Milan ed il Milan di questo periodo ha bisogno dei veri tifosi, serve fiducia, sostegno e serve stringersi intorno ad una squadra, ad un allenatore, ad una società che lotta ancora su tutti i fronti e spera di uscire dal tunnel con le ossa ancora intere, per poi raggiungere la luce della gloria quando arriveranno tempi migliori e siamo certi che non tarderanno.