Gli altri meritano, il Milan vince: tre punti d'oro ma i problemi restano

Gli altri meritano, il Milan vince: tre punti d'oro ma i problemi restanoMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
sabato 11 febbraio 2012, 20:45Primo Piano
di Salvatore Trovato

Ci sono partite che non si possono spiegare. Ci sono vittorie che vanno oltre i tre punti. Ci sono dettagli che cambiano la storia nel giro di pochi minuti. E’ un po’ il riassunto di Udinese-Milan, match vinto dai rossoneri dopo aver sofferto le pene dell’inferno di fronte ad un avversario che definire soltanto coraggioso è a dir poco limitativo. Di Natale e compagni, infatti, meritavano molto di più: da sportivi, prima che faziosi, non si può negare l’evidenza.
Eppure è il Milan a festeggiare, nonostante ottanta minuti di apnea, con i bianconeri di Guidolin a dettare ritmi e legge. Il gol di Totò (deviazione fortuita e decisiva di Thiago Silva) non sveglia gli uomini di Allegri, più lenti e prevedibili del solito, con un Seedorf distruttore di gioco e una manovra che stenta a decollare.
Le punte non pungono, o meglio, non vengono servite. La difesa è lasciata sola al suo destino. In mezzo al campo Ambrosini (uno dei migliori) e Nocerino lottano su ogni pallone, ma è impossibile resistere all’onda bianconera, composta da ben cinque elementi.
E’ il Milan del derby, tanto per intenderci, dell’Olimpico, del primo tempo con il Napoli, con un’unica, sostanziale differenza: il possesso palla, stavolta non produce neanche quello sterile predominio presente almeno nei match sopra citati, perché i padroni di casa governano su tutti i fronti, presentandosi con regolarità dalle parti di Amelia.


Il copione non cambia nella ripresa, con gli ospiti che si spengono dopo un inizio quantomeno incoraggiante. Seedorf continua a sbagliare palloni su palloni, Robinho persevera nella sua corsa a vuoto, El Shaarawy si batte e si sbatte ma… appunto, sbatte!
Non resta che cambiare, con Allegri che decide di togliere Nocerino - uno dei pochi corridori insieme al Capitano - per far posto a Maxi Lopez. Una mossa che sembra azzardata, soprattutto dopo aver ammirato con desolazione le lunghe passeggiate - con tanto di pisolini sul prato! - di Seedorf. Si rivelerà, invece, la scelta azzeccata, quella che, come detto, cambierà la storia in pochi minuti.
L’ex Catania prima raccoglie una corta respinta di Handanovic per portare sul pari i suoi, acciuffando così un insperato pareggio, poi, giusto per non farsi mancare nulla, serve ad El Shaarawy l’assist al bacio, quello che il giovane Farone trasforma nel gol del delirio. Dall’inferno al paradiso, tutto in dieci minuti. In mezzo anche un’altra potenziale occasione, non sfruttata da Robinho (ostacolato dallo stesso El Shaarawy), e un bell’intervento di Amelia, altro grande protagonista al Friuli.
Finisce così, con un 1-2 esterno che vale doppio: il Milan supera in vetta la Juve (i bianconeri devono recuperare due partite), da un calcione alla crisi e può così vestirsi a festa in vista della Champions, con il sorriso ben stampato sul volto.
La vittoria, comunque, non può e non deve cancellare il deserto del primo tempo e le incertezze della ripresa: da qui bisogna ripartire, dunque, con rinnovato ottimismo, guardandosi però attentamente alle spalle per analizzare i problemi, soliti, pressanti, continui, evitando di presentarsi al cospetto dell’Arsenal con quel piglio da sonnambuli. In soldoni, sveglia per tutti, Allegri compreso!