Prima l'esilio poi il delirio

Prima l'esilio poi il delirio  MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 12 febbraio 2012, 12:00Primo Piano
di Stefano Maraviglia

Bocciata anzi bocciatissima, la scelta di Massimiliano Allegri di schierare contemporaneamente Robinho ed El Shaarawy in attacco, con obbligo di aprire l'attenta difesa friulana. L'italo-egiziano per circa sessantacinque minuti è parso neanche lontano parente del talento conosciuto da tutti, ammirato e rispettato dall'intera critica e inseguito (fino all'ingaggio rossonero), dalle più grandi compagini europee. Distante dal suo target, lontanissimo dall'area e parso anche intimorito nel giocare la palla, visto anche l'andazzo del match. Troppo brutto per essere vero, la corsia laterale assegnatagli dal tecnico rossonero ha imbrigliato totalmente l'estro del giovane attaccante ex Genoa. Tanto esilio in quel di Udine, una sofferenza non solo per il giocatore, ma anche per i tifosi, parsi vicinissimi alla squadra, ma quasi delusi dalla pochezza patita per gran parte del match. E' bastata un'intuizione per accendere la luce, stanare il genio dalla lampada e "ferire" gravemente i banconeri.

Maxi rifinisce, El Shaarawy affonda il colpo e dall'esilio napoleonico si è passati al delirio totale. Un gol clamorosamente bello, una giocata precisa, quasi chirurgica e il Milan impantanato nelle sabbie mobili, si scrolla di dosso i resti e risorge tanto forte. Rivedendo la realizzazione da ogni inquadratura, si riesce ad apprezzare il gesto e la bravura del n.92 milanista, un colpo da fuoriclasse, figlio di un movimento azzeccato, cercato e trovato alla perfezione. Non sbaglia sottoporta il 19enne nazionale azzurro, lo aveva già fatto contro la Juve, ha saputo ripetersi a Udine e spera di confermarsi ancora, magari contro l'Arsenal, il Cesena e ancora i bianconeri torinesi. Basta segregare il talento in porzioni del campo lontane dal nucleo dell'azione, il solo Ronaldinho adorava la mattonella del centrosinistra, ma era un altro giocatore, con un altro bagaglio e altro stato fisico. El Shaarawy vuole correre, svariare, arrivare al tiro e far impazzire l'intera difesa avversaria, non esiliamolo.