La strana coppia ci fa uscire dal guado
A Udine pur senza entusiasmare è stato sfatato un luogo comune: il Milan non è Ibra dipendente. Anche perché ultimamente, nonostante la presenza delle svedese, non c’è stata trippa per gatti. Sia ben chiaro la vittoria al Friuli non è di quelle conquistate con un gioco trascendentale. Considerato quello che oggi passa il convento è più importante mettere fieno in cascina senza pretendere di essere pure splendidi e splendenti. L’euforia per un successo di capitale importanza su un campo che era imbattuto non deve far dimenticare le molteplici sbavature difensive , e qui onore al merito ad Amelia che con alcuni interventi decisivi ha tenuto in piedi la baracca rossonera che ha rischiato di essere spazzata via dalla furia di Totò Di Natale and company soprattutto dopo il gol del vantaggio dei bianconeri . In quella interminabile ora durante la quale il Milan era sbiadito, privo di tonicità benchè la buona volontà non facesse difetto, si è rivista una squadra brutta, noiosa e incapace di uscire dall’aurea mediocrità di una manovra lenta ed improduttiva. Tutti, o quasi, sottotono. Come se non bastasse era francamente inconcepibile che i due attaccanti giocassero larghi sulle fasce senza che nessun rossonero andasse al centro. Tanta confusione, molte discussioni in campo tra i giocatori rossoneri ognuno dei quali aveva qualcosa da ridire ai propri compagni.
Per il Milan la partita è cambiata nel momento in cui, finalmente, è stato apportato un giusto correttivo. E’ anche vero che la squadra di Guidolin nel corso del match ha dovuto fare a meno di Isla e Totò di Natale infortunati e in occasione dei gol rossoneri ha commesso evidenti ingenuità .
Ma pure il Milan, oltre alle numerose defezioni, si era segnalato per alcuni svarioni. La mossa azzeccata di Allegri è l’inserimento di Maxi Lopez sostituto di Nocerino. L’argentino, congelato per una settimana in albergo prima di avere la certezza di essere tesserato dal Milan che lo riteneva una seconda scelta, nel momento in cui ha avuto libera uscita, ha ripagato la fiducia con una prestazione super palesando doti eccellenti. Non a caso contro l’Udinese si è reso protagonista assoluto con 1 gol e 1 assist in 27 minuti. Una presunta scartina rivelatasi asso pigliatutto. Lopez sugli scudi senza nulla togliere ad un'altra figura di primo piano: Stephan El Shaarawy . Semmai ci fossero dubbi il ragazzo ha confermato di essere un talento. Per il piccolo Faraone è il quarto gol stagionale, addirittura il secondo all’Udinese visto che anche all’andata a San Siro era andato a segno. Stephan se lo si lascia da solo in pasto agli avversari senza un minimo di assistenza non può fare miracoli, ma se trova un compagno col quale dialogare, capace di aprirgli spazi ( come ha fatto Lopez) allora può rivelarsi una carta vincente.
Se i titoli di prima pagina spettano diritto a Lopez e al piccolo Faraone è altrettanto giusto e doveroso mettere sullo stesso piano Massimo Ambrosini, un autentico leone che ha ringhiato, corso e azzannato tutti gli avversari che si avventurano dalle sue parti. Proprio “Ambro” ha incarnato, meglio di tutti, lo spirito battagliero richiesto. Col cuore (e con un pizzico di buona sorte…) si vince.
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