LA LETTERA DEL TIFOSO : "Riflessioni su Maldini" di Mauro
Ancora una volta apprendo dalla stampa che il PSG cerca di ingaggiare colui che più di tutti rappresenta la bandiera di un club sportivo: Paolo Maldini. E del resto chi non farebbe un tentativo per prenderlo a bordo, e in un colpo aumentare il proprio prestigio in modo smisurato?
Del resto è difficile pensare a uno sportivo che possa incarnare lo sport stesso meglio di lui. La mossa della squadra parigina appare molto intelligente: il PSG è una squadra giovane, fondata negli anni settanta e possiede un prestigio internazionale pressochè nullo. Ora che i petrodollari hanno reso le loro risorse quasi illimitate, sembra logico che vadano a rinsanguare il proprio organico con nomi di assoluto peso quali quello dell'allenatore (Ancelotti) o del direttore sportivo (Leonardo), e non c'è dubbio che nel volgere di un paio d'anni il club transalpino avrà un posto tra le più forti squadre d'Europa.
Ma proprio qui sta il punto: come fa un milanista a non vedere l'incredibile oltraggio che si sta consumando davanti ai suoi occhi? Per colpa della miopia di chi comanda in Via Turati, rischiamo di perdere un uomo che al Milan ha dato tutto e, cosa ancora più aberrante, che ancora tantissimo potrebbe dare.
Perchè Maldini non è solo un giocatore che ha militato da sempre nella stessa squadra; di quelli ce ne sono stati altri. Lui è andato oltre.
Nato a Milano, già figlio di di quel Cesare capitano e altra bandiera del Milan, Paolo ha fatto nella squadra rossonera tutta - ma proprio tutta - la trafila dalle giovanili alla prima squadra, per poi diventarne non solo il capitano e leader indiscusso, ma soprattutto l'immagine della sportività e della nobiltà calcistica nel mondo.
Ho sentito spesso che a fine carriera Seedorf finirà dietro una scrivania, proprio al Milan. Indubbiamente un personaggio che saprebbe darci una forte cassa di risonanza in Europa (vivo in Irlanda da anni e Seedorf qui e in Inghilterra è visto come uno dei pochi veri "mostri sacri" del calcio in attività), e io sarei il primo a dargli il benvenuto. Ma davvero, come disse Galliani, non c'è proprio un ruolo da dare a Maldini?
Io lo vedrei in un ruolo alla Boniperti. Per me sarebbe la soluzione perfetta, anche se richiederebbe a Galliani un coraggio che non ha: quello di rinnovare drasticamente e, magari, pensare a un ritiro in gloria.
Forse si leggerà tra le righe che non sono proprio un fan di Galliani. Vero, però gli riconosco alcune mosse geniali, tra i vistosi errori commessi. Purtroppo non ritengo che il nostro AD sarebbe in grado di compiere un passo così radicale e audace; gli manca un po' di classe per arrivare a un punto del genere.
Quella classe che Maldini possiede a pacchi, che gli ha permesso di dire no a tutte le proposte fin qui ricevute solo per amore del Milan, ma che non potrà durare per sempre, perchè uno come lui alle grandi sfide c'è abituato.
Mauro Moroni
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