Van Persie nel mirino di Galliani. Ma intanto tocca a Maxi rilanciare i rossoneri nella corsa scudetto

Van Persie nel mirino di Galliani. Ma intanto tocca a Maxi rilanciare i rossoneri nella corsa scudetto
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 18 febbraio 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Eccolo il MILAN! Tutto maiuscolo, esattamente come maiuscola è stata la prestazione messa in scena dai rossoneri contro l’Arsenal di uno stupito Wenger, quasi frastornato a fine partita. Per la serie, uno sguardo dice più di mille parole, gli occhi del tecnico dei Gunners erano a metà tra una sorta di rassegnazione sul futuro e uno stupore causato da un imprevisto devastante: il Milan ha giocato una partita a ritmi altissimi, lasciando nello spogliatoio la classica pre-tattica che impone una prestazione attenta soprattutto a difendere i propri pali dalle incursioni altrui, così da giocare senza pesi sullo stomaco la gara di ritorno a Londra.
Allegri ha stravolto i piani di Wenger, ma soprattutto a provocare lo scompiglio è stato un Ibrahimovic di livello, che a tratti sembrava addirittura arretrare in posizione di trequartista, trascinando pedissequamente con sé almeno tre degli uomini messi a difesa dei pali di Szczęsny e liberando di conseguenza l’area avversaria per le incursioni di un Robinho ispirato e soprattutto del rientrante Boteng.
Che Prince sia stato l’ago della bilancia in questa partita, lo conferma anche un Galliani euforico sulle scale che scendono dalla tribuna, in un tripudio di cori rossoneri e di strette di mano a complimentarsi con l’ad rossonero. Il rientro nei ranghi del trequartista titolare infatti ha ridato al Milan lo slancio e la fantasia per proiettarsi con efficacia a rete. Un gioco meno macchinoso, confermato anche dalla diminuita percentuale di possesso palla dei rossoneri, ma più concreto in ogni singola azione. Al portiere ospite sarà sembrato di trovarsi da solo contro il fuoco nemico, visti gli innumerevoli tentativi di incursione del tridente rossonero. E non stupisce nemmeno la dichiarazione di Allegri a fine gara, scontento per non aver concretizzato molte altre occasioni da rete. Forse memore di rimonte impossibili, delle quali il Milan è stato anche sfortunato protagonista, il tecnico rossonero non si lascia andare a facili entusiasmi. Ma il Milan visto in campo ha già messo mezzo piede al di là dell’accesso ai quarti di finale, obiettivo minimo per superarsi rispetto alla scorsa stagione. Ora sulle ali dell’entusiasmo la squadra rossonera è tornata ad allenarsi in vista della trasferta di Cesena. Il rischio è proprio quello di sentirsi troppo forti o troppo convinti dei propri mezzi, Ma le serate di Champions, complice forse anche il famoso motivetto che libera adrenalina a fiumi sin dal primo tocco di palla, hanno condizioni motivazionali che in campionato non si ripetono. Il Milan dunque, archiviato il largo successo torna mestamente in campo a Milanello per preparare la prossima sfida. Imperativo è quello di non regalare ulteriori punti alla Juventus, forse causa di ulteriore euforia nella serata di mercoledì, dopo lo scialbo pareggio contro un Parma di certo non imbattibile. Segno che anche la Signora può avere una debacle dovuta al susseguirsi delle gare  nel corso di pochi giorni? Forse, o forse solo un caso fortuito. Il Milan comunque deve mantenere alto il ritmo, non può concedere nulla agli avversari, soprattutto sul piano prettamente psicologico.

Non ci sarà Ibra, domenica, che sconta la seconda gara di squalifica. Solo giovedì prossimo la Corte di Giustizia prenderà in esame il ricorso rossonero ed eventualmente potrebbe scontare una giornata, guarda caso proprio in concomitanza con il big match a S.Siro contro la Juve, all’irriducibile svedese. Ma l’assenza dello svedese sarà colmata con l’utilizzo dal primo minuto di Maxi Lopez, ormai a gran voce acclamato il vice-Ibra: esattamente le caratteristiche che il Milan aveva bisogno. Imprevedibilità in area, assist a volontà per i compagni, movimenti da punta vera che sgominano il terrore in area avversaria. La sua entrata in corsa a Udine è stata determinante per il risultato finale. Ha fatto cambiare il ritmo al Milan, ha ridato il vigore che forse, su quel campo, in svantaggio, molti rossoneri credevano di aver perduto. Gol e assist, esattamente come Ibra, esattamente come il Cassano ritrovato nelle ultime gare prima dello stop. L’infermeria rossonera sta svuotandosi, a parte i lungodegenti Cassano e Gattuso e, nonostante la nuova entrata di Clarence Seedorf, che sarà indisponibile forse per un intero mese, Allegri potrà contare su una panchina fenomenale. Pato ha fatto capolino nella gara di Champions e, nonostante non abbia fatto in tempo ad entrare completamente in partita, ha lasciato una buona impressione. Sta tornando anche Aquilani, altro giocatore fondamentale per gli equilibri di centrocampo e la difesa ritrova ogni suo elemento. Il Milan dopo due mesi di panico puro, dovuto all’assenza di troppi giocatori, riprende fiato, respira nuovo ossigeno e può anche permettersi di far ricaricare le pile a qualcuno dei giocatori più sfruttati. Ma tornando alla gara di coppa, rimane la certezza che il Milan potrebbe aver messo gli occhi sul talento di van Persie, che nonostante la prestazione non degna del resto della squadra, ha regalato attimi di pura emozione ai tifosi inglesi presenti sugli spalti. Di quella partita rimane anche la prestazione positiva di Nocerino, seppur schierato a destra e di Emanuelson, che finalmente ha prodotto una quantità e una qualità di gioco accettabile. E Berlusconi, sollecitato dai colleghi francesi in zona mista, ha sottolineato l’importanza di Mexes,scelto con oculatezza per poter sostituire Nesta in futuro, che sta crescendo settimana dopo settimana e che sta diventando una certezza su cui poter contare.
Rimane alto il rendimento di Antonini, schierato sulla sinistra e preferito a Mesbah, che ha l’unico cruccio di non essere riuscito ad insaccare, in due occasioni, il perfetto lancio di Ibrahimovic: “ Al posto dei piedi ho due ferri da stiro - ha dichiarato mentre si dirigeva alla macchina - e nella prima progressione a rete ho perso in lucidità”. In altri momenti certi sbagli il Milan li avrebbe pagati a caro prezzo, ma nella serata più attesa, anche Allegri, per una volta, può permettersi di far spallucce.