Ibra: da Firenze ad Aronica non è cambiato nulla. Salvate il soldato Ranocchia. Sneijder: una partita fra un'offerta e l'altra. Ibra: i precedenti fra Svezia e Milan
Lultima volta che Ibra aveva subito tre giornate di squalifica risale allaprile 2011, a Firenze, quando lassistente decise di ascoltare le frasi-sfogo di Zlatan. Le avesse pronunciate un giocatore non sorvegliato speciale, non nel mirino, avrebbe lasciato correre. Invece, Ibra. Per Ibra ogni labiale, ogni imprecazione, ogni gesto è il pretesto per scatenare una guerra santa mediatica per chiedere, sempre, dalle due alle tre giornate di squalifica. E tutto alterato su Ibra. Anche quando si riferiscono le cose che scrive. Al momento dei lanci dagenzia che anticipavano luscita del volune Io, Ibra, i media italiani vennero informati che Ibra avesse congegnato con il Milan una versione di comodo sullespulsione di Firenze. In realtà, Ibra su quella partita scrisse cose molto precise e molto più gravi, sottaciute dalle agenzie italiane e consultabili solo sulle pagine del suo libro. Ecco il racconto di quel Marzo-Aprile 2011 fatto da Ibra: Dopo lespulsione col Bari, la maledizione continuò. Rientrai contro la Fiorentina e sembrava andare tutto per il meglio, stavamo vincendo e mancavano solo pochi minuti alla fine. Poi però larbitrò ci fischiò un fallo laterale contro. Mi saltarono i nervi e gridai vaffanculo al guardalinee. Ok, potevo evitarlo, soprattutto considerando quello che era successo contro il Bari, ma andiamo, siete mai stati in campo, i giocatori dicono vaffa di continuo, e non vengono mica espulsi per quello, o peggio squalificati. Gli arbitri lasciano correre almeno la maggior parte delle volte. Ma io ero Ibra, il Milan era il Milan. Eravamo in testa alla classifica. Diventò una questione politica, unoccasione per punirci. Siamo a Febbraio 2012 e quelle righe valgono ancora oggi. Non esistono questioni politiche per punire Aronica che dopo aver fatto espellere Seedorf nellAprile 2006 a Messina e quasi fatto espellere Robinho al San Paolo nellOttobre 2010, compare in tutte le immagini dio Milan-Napoli in questa sequenza: appoggia un gomito su Nocerino che va verso larbitro, mette le mani sul collo di Nocerino, riceve lo schiaffo di Ibra, dà a sua volta uno schiaffo a Nocerino, è tutto felice per lespulsione di Ibra. Ma Aronica, niente, intonso, illibato. Aronica fa parte dellaltro regolamento. Aronica non è Ibra, non gioca nel Milan e non rientra nei giochi pre Milan-Juventus.
Andrea Ranocchia è un patrimonio del calcio italiano. Quando lInter vinse a Monaco di Baviera lo scorso anno in Champions League, venne definito migliore di Nesta da più di un addetto ai lavori. E un calciatore della Nazionale, una speranza vera per i prossimi Europei e Mondiali. Vederlo giocare come in Inter-Bologna, fa tristezza. Soprattutto perché rischia di essere ridimensionato un grande talento. Quello che si dice negli spogliatoi di Serie A è tuttaltro rispetto alle imprecazioni dei tifosi di questo periodo. Tutti notano e tutti sanno, infati, dellanarchia tattica di Lucio. Il brasiliano è un trascinatore, un grintoso, un protagonista di sgroppate. Ma, fateci caso, nello schieramento difensivo della sua squadra non è mai allo stesso posto fra una azione e laltra. Le sue posizioni in campo sono un tourbillon continuo, e questo non è mai un bene soprattutto nella coppia difensiva centrale che ha bisogno di riferimenti e di stabilità. Ranocchia non commette errori quando fa coppia con Samuel. Con Lucio al suo fianco, invece, è esposto ad ogni tipo di problema. E un ragazzo, il fisico non lo sta aiutando e va anche sotto stima. La stagione nerazzurra lo sta mettendo a dura prova, ma proprio per questo deve uscirne. Nonostante Lucio
Lo scorso 11 Febbraio mi permisi di scrivere su queste righe e in questo spazio che Wesley Sneijder aveva rifiutato la proposta dello Zenit San Pietroburgo. Dieci giorni dopo, ecco le parole di Sneijder alla testata olandese Voetbal International: Sì, la proposta dello Zenit era ghiotta e interessante, erano davvero intenzionati a prendermi. Però non ho accettato, non è il momento giusto per lasciare lInter. La notizia, dunque, era vera e non capisco perché sette giorni dopo il mio amico Roberto Scarpini abbia fatto la ronda favoleggiando di procuratori amici e non amici. Ma non solo: oltre ad essere vera, la notizia confermata da Sneijder è ancora più particolareggiata. Lofferta cera, era interessante e lui lha ascoltata bene prima di rifiutarla. Attenzione: anche se queste cose non portano a niente, deconcentrano. Lappartenenza di Sneijder allattuale stagione interista è discutibile. Sa di essere sul mercato da tempo, è entrato nei dubbi tattici di Gasperini, ha litigato con Pazzini a Lecce, è una questione aperta per Ranieri che non riesce a costruirgli la squadra attorno, ascolta e valuta offerte. In tutto questo, come fai a concentrarti e ad essere decisivo in un momento nerissimo della tua squadra? Marco Van Basten ha certamente calcato la mano e qualcuno non doveva arroccarsi come se lInter fosse a punteggio pieno in tutte le competizioni nel commentare le sue valutazioni, ma la situazione di Sneijder presta certamente il fianco.
Ibra, a proposito. Lultima volta che è stato squalificato con la Nazionale svedese attesa da un grande appuntamento, la Svezia stessa ha battuto lOlanda 3-2. Ibra è un totem e la sua assenza innalza il livello di allerta nello spogliatoio. Ecco come sono andate tutte le partite giocate dal Milan, con Ibra fuori per squalifica: Cagliari-Milan 0-1, Palermo-Milan 1-0, Milan-Inter 3-0, Milan-Sampdoria 3-0, Brescia-Milan 0-1 e Milan-Bologna 1-0 nello Scorso campionato. Udinese-Milan 1-2 e Cesena-Milan 1-3 in questo Campionato.
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