Ma quale aggressione?
La stampa italiana non resta a guardare l'operato del sig. Tagliavento che coadiuvato da un Romagnoli poco brillante, ha macchiato in maniera indelebile Milan-Juve, destinata a ben altro esito finale. Gli episodi in campo, uniti alla tanta pressione esercitata sui protagonisti nell'arco della settimana ha esasperato un po' gli animi, accendendo quella che di fatto è una miccia innescata già in estate. Tanti i titoli spesi per descrivere in maniera diretta il match, quello più strano e meno opportuno (almeno nei toni), risulta campeggiare sulla prima pagina di Tuttosport. "Aggredita la Juve". La domanda nasce da se: ma quale aggressione? Il finale concitato è figlio di alcuni scontri di gioco e di schermaglie, iniziate nel match di Coppa Italia, dove qualche giocatore ha badato a sottolineare accaduti non visti dall'arbitro o giudicati ininfluenti, gli episodi di ieri sera fanno capitolo a se.
Conte ha sì riconosciuto i grandi meriti del Milan (cosa che non avrebbe potuto evitare, vista la netta supremazia in ogni ruolo dei rossoneri), quindi molto facile fare moralismo per poi adirarsi quando addetti ai lavori, fanno notare che il Milan sul 2-0 avrebbe staccato un pass importantissimo per la vittoria finale. Aggressione è il titolo meno opportuno, forse utile a qualcuno per passare da "vittima" in un match che solo terzi fattori hanno indirizzato verso il pari. Gli animi accesi sono figli delle pressioni, di interessi tanto importanti e di decisioni clamorosamente sbagliate che vanno ad inficiare lo score e l'esito di un campionato che proprio la parte "lesa", in più occasioni ha chiesto di monitorare con maggiore attenzione. Aggressione un titolo che colpisce solo chi non ha visto il match e che tutela chi esce da San Siro, con un punto che sa di "Grasso che cola!".
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