Lo spirito del campione

Lo spirito del campioneMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
martedì 6 marzo 2012, 18:00Primo Piano
di Francesco Specchia

L'attacco è la miglior difesa, chi mena per primo meno due volte, queste le sensazioni di un Massimiliano Allegri sempre votato all'equilibrio e ai tre mediani. Nonostante o forse proprio per l'ampio vantaggio, il Milan si presenta all'Emirates con tre punte. Difendersi per non subire quattro gol o attaccare alla ricerca di quella marcatura che metterebbe in cassaforte la qualificazione? Prendere l'Arsenal alla sprovvista partendo subito a mille per cercare di evitare di subire gol nei primi minuti di gioco sarà la scelta definitiva del tecnico toscano. Il fuoco, l'ardore e la passione dello stadio inglese saranno da affrontare con la stessa foga con la quale Wenger caricherà i suoi. C'è chi appoggia l'idea di un Milan atto ad offendere anche in trasferta con il risultato nettamente favorevole, come il presidente Berlusconi, chi invece rimane spiazzato da una scelta che, con il tanto famigerato 'senno di poi', farebbe esclamare a tanti: "Come si fa a giocare così sbilanciati?". Tra i dubbi dei miliardi di tifosi/allenatori rossoneri sparsi per il mondo c'è un ragazzino, un talento purissimo che non si cura di tanto dibattere per dimostrare per l'ennesima volta in questa stagione che quella cresta vale i soldi spesi, Stephan El Shaarawy.

Bisogna avere gli attributi per reggere maglia rossonera, pressione di un match tanto importante e uno stadio tra i più caldi d'Europa. Personalità e mente fredda saranno i condimenti di un gioiello che esordirà dal primo minuto in questa competizione. Esordio in campionato a San Siro con gol all'Udinese, esordio in Coppa Italia e gol al Novara, esordio dal primo minuto in Champions…? Giocare al fianco di Zlatan e ricevere apprezzamenti dal presidente Silvio Berlusconi, tutto come nelle favole. La forza di questo ragazzo rimane dentro di lui, le qualità tecniche sono indiscutibili ma il 'quid' che permette di fare la differenza risiede nella sua freddezza e nell'umiltà che non lo distrae dall'obiettivo finale: indossare la maglia del Diavolo. Sempre e comunque.