L'altro Ibra
Nel cuore della fase più calda del campionato, il modo più efficace per tastare la condizione di una squadra è l’analisi dei numeri della stessa. Quasi sempre le cifre si collegano direttamente ai volti, ai personaggi che nel loro settore di competenza riescono a risultare protagonisti. Sono 53 i gol messi a segno dal Milan alla metà di marzo, e il primo volto a cui viene da connettere questo dato è quello pungente di Zlatan Ibrahimovic, capocannoniere a quota 18. Non meno indicativo è il computo dei gol subiti, che hanno già eguagliato quelli incassati in tutta la passata stagione (22), ma sono comunque i numeri della seconda difesa del campionato, costretta ad inseguire solamente quella della Juventus. Da qui alla fine del campionato può succedere di tutto, ma nel giorno di Milan-Lecce, ovverosia al termine di una settimana al cardiopalma per i colori rossoneri, con una corona in mano non possiamo che avvicinarci a Christian Abbiati.
E’ in generale un buon momento per la difesa rossonera, che alla conferma di Abate su altissimi livelli ha potuto aggiungere quella di un Mexes tornato su standard di spessore europeo. Malgrado l’assenza di Nesta e qualche attimo di appannamento per Thiago Silva, guidata da un estremo d’autore, la retroguardia rossonera è riuscita non soltanto a difendere risultati importanti, ma a rappresentarne l’artefice principale. Il tutto si riassume in termini concreti, e senza esagerare, nella doppia parata del n.32 sul prato dell’Emirates, una manata scaccia-paura, preceduta da un intervento prodigioso di piede. Insomma, un ideale premio al rossonero del momento, per peso specifico degli interventi compiuti, andrebbe senza indugi a Christian Abbiati, semplicemente “il numero uno”.
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