Milan e Juventus, due stili e due tipi di comunicazione differenti

Milan e Juventus, due stili e due tipi di comunicazione differentiMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
martedì 13 marzo 2012, 13:15Focus On...
di Andrea Fanigliulo
Non si placano le polemiche in casa bianconera.

Dopo i risultati della 27° giornata che hanno sancito sul campo l’allungo in classifica a +4 del Milan sull’inseguitrice Juventus, arrivano da Torino (tanto per cambiare…) ulteriori “silenziose polemiche” che non fanno altro che minare la serenità di questo campionato.
Infatti dopo gli episodi arbitrali avvenuti domenica al Ferraris nel match Genoa-Juve, l’ufficio stampa e la società bianconera hanno deciso di chiudersi in un inutile ed inopportuno silenzio stampa con la motivazione ufficiale che “le immagini parlano da sole”, per poi, passata la nottata, nella giornata di ieri, uscire pubblicamente allo scoperto con delle dichiarazioni quanto meno insensate e fuori luogo  da parte del presidente Andrea Agnelli : “Dobbiamo lottare contro tutto e tutti!!!”
Ora, non per fare polemica, ma “caro e giovane” presidente bianconero, ci spieghi meglio chi sono “i tutto e i tutti”, ma poi, il vostro era un silenzio stampa a tutti gli effetti –quindi zero dichiarazioni, interviste, comunicati ecc… o una silenziosa e allo stesso tempo fragorosa protesta con quella sibillina frase “le immagini parlano da sole???”
Certo, che il calcio è proprio strano, ma soprattutto la comunicazione e gli organi di stampa, se vogliono, fanno passare solo il messaggio interessato o che più gli interessa.
Basti ritornare a qualche settimana fa e andare a vedere come Milan-Juventus fosse stata preparata a regola d’arte, mediaticamente s’intende, dalla società bianconera e da tutto l’ufficio stampa (vero dott. Albanese?...) con tanto di lamentele e dossier vari sugli arbitraggi precedenti e sui presunti torti subiti, o con la pressione e il tam-tam mediatico sulla squalifica da non togliere ad Ibrahimovic
( e non vogliamo commentare minimamente neanche la vicenda, o meglio quella nota di colore folkloristica…casuale?...della parrucchiera torinese, free-lance per passione, che ha tentato il giovedì di fermare e farsi investire dall’auto dello stesso Ibra all’uscita di Milanello n.d.r.).
Ora, dopo che il Milan ha messo la freccia in classifica sul campo, parte da Torino, un nuovo “piano di battaglia mediatica”: “Noi juventini scendiamo in campo e giochiamo la nostra partita, ma se non riusciamo a vincere, è colpa degli altri, è colpa di tutto e tutti, ma non nostra!”
Ma, dando un significato a queste parole, o meglio una personificazione, immaginiamo che questi fantomatici “tutto e tutti” siano gli avversari, la sfortuna e gli arbitraggi.
Eppure, quello che è accaduto alla Juventus domenica scorsa è successo né più e né meno al Milan a Firenze nel girone d’andata. Una partita stradominata sul piano del gioco e delle occasioni; pali, parate del portiere avversario, rigori non dati e goal regolare annullato (a Seedorf n.d.r.) ma non per fuorigioco millimetrico come quello di Pepe, ma per un buon mezzo metro eppure…eppure ci sono 2 grosse e sostanziali differenze tra i 2 post-partita.


La prima, è che in quella fredda serata di novembre, il Milan ha avuto solo episodi arbitrali contro, mentre la stessa Juve a Genova, nonostante le lamentele e i vittimismi di facciata, come minimo ha diciamo avuto “degli episodi favorevoli” (rigore di Marchisio su Palacio, possibile espulsione di
De Ceglie non sanzionata e contatto molto dubbio tra Pirlo e Rossi n.d.r.) ma, chissà perché, vengono omessi o quanto meno tralasciati…-come il goal in fuorigioco di sabato scorso di
De Ceglie contro il Chievo-, e la seconda, grande enorme differenza, è che dopo la partita di Firenze, nessuno e dicasi nessuno della società rossonera e tanto meno dell’ufficio stampa, si è permesso d’indire un silenzio stampa e/o di attaccare in maniera diretta o indiretta, ma sempre in maniera grave, la classe arbitrale e l’intero sistema calcio italiano.
Certo, fa sorridere pensare quando il Milan non vince partite seppur giocate bene, con tanto possesso palla e con molte occasioni create come contro il Bologna, la Lazio e il Napoli, la causa principale sia il non essere cinici e concludenti sotto porta, nonostante le stesse partite siano caratterizzate da gravi sviste arbitrali, e quando invece la stessa identica cosa accade ai bianconeri…”Ehhhh ma l’arbitro?!?...ci ha penalizzati…ha fischiato contro ecc…”
Ma l’arbitro cosa? Allora…o qui gli errori valgono per motivare una non vittoria sempre e comunque per tutti, o valgono solo per la Juventus e mai per il Milan? Insomma due pesi e due misure diverse, due criteri di valutazione differenti ma soprattutto due modi di comunicazione e due stili societari completamente agli antipodi.
Non ce n’è vogliano le altre squadre (Juventus compresa…), ma un valore aggiunto di questa società, un motivo di vanto e di orgoglio,  sta proprio in quella comunicazione in cui l’Ac Milan primeggia per classe, signorilità e puntualità. Uno staff composto dal Responsabile Pippo Sapienza, dal Capo Ufficio stampa Riccardo Coli e dai due addetti stampa Nicola Pozzi ed Andrea Mc Leod, persone splendide ed umili, professionisti eccezionali e sempre disponibili che lavorano assiduamente tutti i giorni e che rappresentano degnamente la comunicazione di questa società che da quando è guidata dal Presidente Silvio Berlusconi e amministrata magnificamente dal
Dott. Galliani, si è sempre contraddistinta per sportività e che è lontana anni luce dal fare sempre e comunque stucchevoli ed inutili polemiche che “sporcano ed avvelenano” quello che viene considerato da tutti come il gioco più bello al mondo.
Perciò basta parlare…e pensiamo a giocare!!!