Giornalista per un giorno: che sorteggio sfortunato!

Giornalista per un giorno: che sorteggio sfortunato!MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 28 marzo 2012, 14:05La lettera del tifoso
di Vincenzo Vasta

Sono passati meno di 5 anni dalla trionfale notte di Atene, da quella serata magica per i tofosi rossoneri. La doppietta di Inzaghi regalò al milan la sua settima coppa dei campioni, dopo soli 4 anni dall'altra indimenticabile nottata, quella di Manchester. Sembrava un sogno...Era un sogno.
Il Barca fino a quel momento era "una tra le più" forti, una tra le tante, mentre il Milan era "la squadra" per eccellenza, lo squadrone dei record, delle tre finali tra il 2003 e il 2007, dei 18 trofei internazionali, dei simboli come Maldini, dei Palloni d'oro Shevchenko e Kakà,  e del Bomber europeo Super Pippo Inzaghi.
Ma come tutti i più bei sogni, prima o poi la sveglia suona, e occorre rimboccarsi le maniche. Ed è così che la parabola Blaugrana ha iniziato a crescere, mentre quella rossonera, vuoi per il troppo appagamento, vuoi per il mancato rinnovamento della squadra, ha iniziato a cadere.
Il Barcellona sfruttando la oramai famosa cantera ed uno stile di gioco iniziato da Rijkaard e migliorato da Guardiola, il così detto Tiki-Taka, è riuscito in pochi anni a diventare una tra le squadre più rivoluzionarie e forti che la storia del calcio ricordi, ai livelli del Milan di Sacchi e dell'Ajax del calcio totale. 3 Coppe dei Campioni in 5 anni, 600 gol dal 2007 a oggi, e la presenza di un certo Lionel Messi, hanno davvero portato a considerare sinonimi le parole "calcio" e "Barcellona".
Ma torniamo all'inizio..
Sorteggio sfortunato per il Milan, c'è il Barcellona!
Questo è quello che abbiamo letto qualche mese fa durante i sorteggi dei vari gironi di Champions, questo è quello che leggiamo questi giorni dopo il sorteggio per i quarti di finale.
Diciamo senza timore che subito dopo Atene, il Milan è scomparso dai pensieri dei vari top club europei visti i risultati non eccellenti degli anni successivi al 2007.
Certo, neanche la fortuna è dalla nostra, basti pensare anche al numero degli infortunati in stagione, ma come sottolineato anche dal dott. Galliani "nessuno pensa che sia stato sfortunato il Barcellona a pescare il Milan".
E' sicuramente impossibile paragonare le due squadre: stili di gioco differenti, mentalità differenti, ma una cosa è la stessa, e accomuna entrambe: la fame di vittorie. Il milan avrà anche dovuto vedersela con "squadrette" come il Viktoria Plzen e il Bate Borisov, ma sarebbe bene ricordare come nello stesso anno squadrette come queste, quali Basilea e Marsiglia, siano riuscite nell'impresa di cacciare fuori squadre ben più acclamate come Manchester United e Inter, per non parlare poi della favola dello sfortunato Apoel. Ecco, lì si può parlare di sfortuna. La cenerentola della Champions contro la seconda squadra più forte del mondo. Loro possono, diciamo, lamentarsi. Il Milan no. Il Milan non può pensare alla sfortuna.
Già di per sè parlare di Milan è sinonimo di vittorie, di strapotere calcistico e di record incredibili. La sola parola Milan deve tornare ad incutere timore negli avversari. Possiamo giocarcela con tutti, e le due partite con gli "alieni" durante i gironi ne sono la dimostrazione lampante. Pareggio al Camp Nou, e sconfitta a S.Siro dove sarebbe giusto far tornare alla mente di milanisti e non, l'evitabilissimo autogol di Van Bommel e il rigore inesistente accordato dal direttore di gara e realizzato poi da Messi.
Grazie a queste due partite, e grazie a giocatori come Ibrahimovic, Boateng e Thiago silva, il Milan sta pian piano tornando sulla bocca di tutti, e con acquisti mirati nel prossimo mercato, potrebbe davvero tornare quel gran club sfornatore di palloni d'oro che è sempre stato.

Ci batteranno, andranno avanti, e probabilmente vinceranno la Champions di quest anno e tutti i trofei conseguenti, Messi vincerà un altro pallone d'oro, e tra un anno saremo ancora qui a parlare della stessa storia.
Ma il calcio ci ha insegnato che la speranza è l'ultima a morire, il calcio ci ha insegnato che si gioca in 11 contro 11 e che in una partita può succedere di tutto, anche che la squadretta di turno batta la favorita. Il calcio ci ha insegnato che il ciclo vincente di una squadra prima o poi termina, e anche se questo Barcellona sembra invincibile, noi mercoledì saremo li, pronti, carichi come non mai per dar loro del filo da torcere, pronti a tornare a far paura agli altri. Il milan ha voglia di tornare tra le più grandi d'Europa, e non sarà una maglia a strisce rossoblù a farci paura. E mercoledì, così come nella partita di ritorno al Camp Nou, sarà il cuore e la voglia di riscatto di giocatori e tifosi a guidare la squadra nel tentativo di far tornare sulla Terra quella squadra di alieni chiamata Barcellona.

Giornalista per un giorno,
Cicioni Lorenzo.