Milan addio alla Champions e ancora uno stop per Pato. Ma era il caso di gettarlo in mischia?

Milan addio alla Champions e ancora uno stop per Pato. Ma era il caso di gettarlo in mischia?
Giulia Polloli
© foto di Milan news
mercoledì 4 aprile 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Nella notte della lotta contro i Titani, gli immortali non sbagliano e rifilano una tripletta al Milan che esce con gli uomini a pezzi dopo questo ritorno dei quarti di Champions. Giù il cappello di fronte all’ennesima vittoria degli uomini di Guardiola, che si confermano essere la squadra più forte, ma il Milan non abbassi la testa: la sfida è stata giocata al massimo delle possibilità dai reduci della rosa di Allegri. Il Milan nel primo tempo ha tenuto bene il campo, offrendo il fianco solo in due occasioni, che sono coincise con i due rigori assegnati alla formazione di Guardiola. Ineccepibile il primo, con Antonini che entra a valanga su Messi e con la pulce che dal dischetto non spiazza Abbiati ma segna, incuneando la sfera tra la mano stesa del numero uno rossonero e il palo alla sua destra. Ma il Milan prende consapevolezza delle sue potenzialità e sfrutta l’abilità di Ibrahimovic che si trasforma in assistman regalando a Nocerino un pallone perfetto, pronto per essere spedito alle spalle di Valdes. Il Barcellona torna prepotentemente all’attacco, ma la difesa rossonera in movimento concede veramente poco. E infatti ci vuole l’ennesimo corner e la trattenuta di Nesta, a sua volta contenuto con energia da Puyol, che impedisce a Busquets di raggiungere la sfera. L’arbitro ferma il gioco, estrae il giallo per Nesta e indica implacabile il dischetto del rigore. Ancora Messi contro Abbiati: la battuta è angolatissima e imprendibile per il portiere rossonero, questa volta completamente spiazzato dai movimenti del Pallone d’Oro.
Il Barcellona ritorna in vantaggio e non pago, nella ripresa, aumenta il bottino con Iniesta, lanciato involontariamente dalla respinta di Mexes su tiro di Messi, che da pochi passi non manca il bersaglio. E da qui il Barcellona sfrutta la sua arma migliore, la fantastica capacità di palleggio e possesso palla, abbassando volutamente i ritmi di gioco, rendendo sempre più vane le speranze di incursione rossonera. Robinho ha un’occasione d’oro per andare a rete, ma nell’uno contro uno contro Valdes, anche se poi l’azione sarebbe stata fermata dall’arbitro per un presunto fallo di mano, sbaglia ancora una volta, clamorosamente.
Allegri gioca le carte Aquilani e Pato: ma il brasiliano resiste in campo solo pochi e poi chiede il cambio per l’ennesimo stop.

Al suo posto Maxi Lopez, ma la partita è ormai in dirittura d’arrivo e i catalani pregustano il triplice fischio finale che coincide con la qualificazione, la quinta consecutiva, alle semifinali.
E ora qualche considerazione in ordine sparso, come lo sono ancora i miei pensieri alla fine di una gara tanto amara nel risultato, quanto attesa.
Il rimpianto per questo Milan è che ha affrontato non in perfette condizioni un Barcellona forte, ma non imbattibile. Messi contro la difesa del Milan ha faticato, con le dovute proporzioni, quanto ha faticato Ibrahimovic. Il Milan ha pagato a caro prezzo gli unici due errori in difesa, consentendo all’argentino di esaltarsi di fronte al suo pubblico. La buona notizia del rientro di Pato, dura per Allegri solo dieci minuti. E la domanda a questo punto, ovviamente con il senno di poi, si solleva a gran voce: ma perché rischiare Pato, appena rientrato dagli USA e relegare El Shaarawy in tribuna? Sono assolutamente convinta che la voglia di affermazione, l’imprevedibilità e soprattutto la leggerezza d’animo con cui gioca il giovane Faraone avrebbero potuto diventare il jolly rossonero in una partita, invece, preparata in ogni minimo dettaglio dagli avversari.
Ma un applauso al Milan per averci regalato questa sfida emozionante, figlia di un risultato ottimo ottenuto a S.Siro, figlia di una squadra che ha ancora voglia di vittorie, ma che deve purtroppo fare i conti con le troppe defezioni.
La buona notizia arriva ancora una volta dall’infermeria rossonera: Cassano ritorna in campo. Se anche ci vorrà tempo prima di poterlo vedere ai livelli ai quali l’abbiamo lasciato, la notizia è paragonabile ad una scossa di adrenalina nel momento in cui parte l’attacco finale al campionato. L’obiettivo ora è unico, imprescindibile. Via i fantasmi dalla testa, i rimpianti, le recriminazioni. Sabato arriva la Fiorentina, il Milan ha un unico risultato a disposizione per poter far tornare il sorriso ai suoi tifosi: vincere.