Tra marziani e falsi preti

Tra marziani e falsi pretiMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 4 aprile 2012, 16:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Premessa: alla luce di quanto visto nei 180’ dei quarti di finale e i 90’ della gara d’andata del girone, il Milan ha ancora molto da lavorare per arrivare ai livelli del Barcellona. Finito il doveroso cappello iniziale, bisogna analizzare il fatto che la squadra di Pep Guardiola è un’orchestra stupefacente, a tratti irriverente, che sembra non avere, all’apparenza, punti deboli. Dati statistici dimostrano che i blaugrana siano la prima squadra al mondo nella fase di recupero del pallone frutto di un pressing non tanto asfissiante sul portatore di palla ma di una copertura perfetta delle linee di passaggio degli avversari che costringono quest’ultimi, come accaduto ieri sera al Milan, al lancio lungo che, dettato dalla fretta di liberarsi del pallone, spesso viene a risultare come un passaggio alla retroguardia del Barça. Il Milan, come hanno detto tutti i protagonisti, ha provato a fare una partita intelligente dal punto di vista tattico ben sapendo di non poter concedere campo e spazi mortiferi ai palleggiatori di Guardiola.

Ha aspettato gli avversari, si è chiuso a riccio molto bene e nell’unica occasione in cui i rossoneri hanno apportato un pressing selvaggio di squadra, ecco nascere l’azione del gol con il Boa che ruba palla, Ibra in posizione di pivot ad attirar su di se i difensori e a liberare il corridoio per Nocerino. In tutto questo c’è da sottolineare come, nel post partita, sia venuta giù la maschera ai finti preti e chierichetti catalani con le dichiarazioni di Pep Guardiola e dei suoi a rispondere al siluro, vero e proprio, sganciato da Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha avuto il coraggio di dire, in casa dei catalani, quello che forse molti sanno ma che hanno tenuto per se. Il velo del tempio balugrana è stato squarciato da un fulmine che, ora, non potrà non passare inosservato.