Beffa e soddisfazione, ma il peggio è per voi

Beffa e soddisfazione, ma il peggio è per voiMilanNews.it
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mercoledì 4 aprile 2012, 20:00Primo Piano
di Stefano Maraviglia

Il Milan esce dal Camp Nou e dalla Champions, sconfitto, ma non umiliato, nè ridimensionato, anzi. L'ennesimo episodio che castiga i rossoneri, ancor prima di un risultato che forse sarebbe stato diverso, non ha avvilito la truppa di Allegri, semmai l'ha resa maggiormente rabbiosa. In Europa come in Italia gli arbitri segnano spesso con decisioni azzardate, l'epilogo o l'inerzia di un match, condizioni che hanno avvelenato il sangue dei rossoneri. Proprio il sangue viene tirato in ballo da Antonio Conte, nel suo gladiatorio discorso alla squadra. "Devono vincere lo Scudetto? Devono sputare sangue fino all'ultima partita! (riferito al Milan)". Non va letta in ottica moralista l'espressione dell'allenatore bianconero, non servono il finto perbenismo e la banalità, per giudicare un'affermazione che per quanto cruda è di uso quotidano, soprattutto in situazioni in cui serve a spronare qualcuno o caricarlo a dovere. Il clan juventino accetterebbe di vedere il Milan vincitore, ma a patto che i rossoneri si siano superati per arrivare primi, condizione che oggi viene evidenziata dalla classifica, ma che non può portare Ibra e co. al totale rilassamento. Per qualche tifoso di fede opposta a quella milanista, la sconfitta rimediata dai rossoneri in Spagna è stato motivo di soddisfazione, vista da altra ottica l'uscita di scena ha poco da rassicurare gli avversari.

Per una competizione importante e ambita venuta meno, ci sono tanti graditi ritorni fatti registrare da referti medici e meno impegni a "lacerare" i muscoli degli effettivi guidati da Allegri. E' vero che per l'ennesimo guaio, Alexandre Pato è tornato ai box, ma se il brasiliano si chiama fuori dai giochi, altri sono pronti a tornarci con convinzione. Antonio Cassano freme al solo pensiero di tornare ad essere un calciatore, Rino Gattuso scalpita, Prince Boateng è abile, ma necessita e disporrà di maggior tempo per tornare a brillare di luce propria, così come Maxi Lopez, van Bommel e gli altri. Non sono i nomi a determinare prima del fischio d'inizio, il risultato del match, ma se è vero che i campioni possono risolvere ogni partita e che la panchina lunga vale tantissimo, allora i problemi dell'uscita dalla Champions, sono più per la Juve e le altre rivali che per il Milani. I  bianconeri vanno all'inseguimento della capolista, le distanze sono minime, ma è l'organico a giocare un ruolo fondamentale. Se l'ardore ha spinto Vucinic e gli altri quasi in vetta, sarà poi il livello del collettivo a fare la differenza e, quello in dote ad Allegri è clamorosamente più completo di quello torinese. Semplici considerazioni, è sempre il campo ad emettere l'ultimo e ufficiale verdetto, il Camp Nou ha parlato chiaro, ma non solo contro i rossoneri. La Juve è avvisata.