La forza di un liscio

La forza di un liscioMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 4 maggio 2012, 10:00Primo Piano
di Francesco Somma

Potenza del calcio, dove basta un secondo, un gesto, per riscrivere la storia e dare una svolta al più scontato dei destini. Sarà che il destino è uno, ed è sempre tutt’altro che scontato; sarà che nel calcio – come e più che nella vita – non si può mai dire; sarà che in fondo, probabilmente, a proposito dei difetti della nostra squadra, ne sono state dette e scritte troppe. Sarà una delle congetture di cui sopra, da prendere, perché no, assieme a tutte le altre, ma da mercoledì sera siamo tornati a divertirci. Per gentile concessione del numero uno dei numeri uno, da qualche ora un po’ più umano e meno infallibile. Con un rinvio azzeccato in più, oggi saremmo a parlare di un Milan che ha vinto, ma ha vinto concedendo troppo ad un avversario buono ma non di più. Saremmo a puntare il dito contro Ibrahimovic, che dopo Genoa, ma soprattutto dopo la doppietta di Siena, è tornato a palesare un certo disagio sul terreno di San Siro. L’idea di fare cilecca per la prima volta dopo dieci strike di fila lo turba non poco: tant’è che lo svedese non ha giocato granché neppure contro il Bologna, ma l’ha messa dentro.

Sul filo di lana e dopo averne sbagliate tante (le stesse che del resto ha sbagliato anche ieri sera), ma l’ha messa dentro.  E di questi tempi, cioè sempre, è l’unica cosa che conta. Per un attaccante e per un allenatore: avere uno che la butti dentro.  Ibra quest’anno ha aiutato 33 volte, di cui 26 in campionato. Per cui ben venga lo svarione di Buffon, utile a mettere a fuoco l’unico obiettivo che conta, ed allontanare le ciarle. La strada è lunga, ma buona: abbondanti sprazzi di Milan armonioso, ammirati contro l’Atalanta a San Siro, fanno ben sperare: tornare a correre per tornare a vincere. Da Siena al Derby, a San Siro. Ops…mi sa che la strada non è mica così lunga…