Sbagliando non s'impara
L'erba del vicino è sempre più verde ma sbagliando s'impara. La stagione ha sancito il fallimento da cui bisogna ricostruire. Per riuscire al meglio bisogna fare tesoro degli errori commessi per migliorarsi. I parametri zero sono croce e delizia e con il senno di poi si scopre che è meglio valorizzare De Sciglio che puntare su Taiwo. Questo con il senno di poi, il fair play finanziario e la crisi economica mondiale. Valorizzare i propri prodotti permette di raccogliere i frutti del lavoro lungo dieci anni e regala gioie non paragonabili. Mattia De Sciglio in campo nel derby che decide lo scudetto è la vittoria del Milan e del calcio italiano. Non ci sono giocatori giovani importanti. Sbagliato, ci sono ma devono essere messi sul rettangolo verde. E' necessario non ripetere più gli errori della passata stagione allora fiducia nel futuro. Il giusto mix di top player e di ragazzi interessanti permetterebbe di avere il ricambio generazionale e la continuità di un progetto che se interrotto sul più bello non avrebbe senso alcuno. Che senso avrebbe allora prendere a parametro zero Bakaye Traorè quando si può e non si fa. Alessio Innocenti ha raggiunto la maturazione e può raccogliere l'eredità di senatori che sono all'ultimo anno di contratto. Con i nomi non si vince, con la fame sì, Conte insegna. Con i nomi non si corre con la freschezza sì. Per l'esperienza bisognerà attendere ed El Shaarawy ha dimostrato che in una sola stagione, pur giocando troppo poco per le sue qualità, si può crescere. Lavorare con maestri del mestiere è fondamentale. L'equilibrio sta nel mezzo. Coraggio e fiducia nel futuro.
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