Giaccherini, lo striscione su Muntari e l'evoluzione dello "stile Juve"
Partiamo dicendo che guardiamo subito in casa nostra: Massimo Ambrosini, durante il giro del pullman scoperto per le vie di Milano dopo la vittoria della Champions League del 2007 ad Atene contro il Liverpool espose un due aste (come si chiamano in gergo tecnico) riportante la frase, rivolta agli interisti freschi del titolo di campioni d’Italia, che recitava: “Lo scudetto mettilo nel c…” con riferimento all’ex difensore dell’Inter Marco Materazzi. Le polemiche che montarono furono feroci con accuse di scorrettezza nei confronti di una persona splendida quale il capitano rossonero il quale, ammettendo l’errore, si scusò in primis con Materazzi e con la società neroazzurra tramite una lettera aperta. Cinque anni dopo, una scena analoga si ripete ma questa volta il protagonista è un comprimario della Juventus che ha vinto lo scudetto numero 28 ovvero Emanuele Giaccherini. Il centrocampista della Juventus ha raccolto da alcuni tifosi nei pressi del pullman scoperto che stava attraversando il bagno di folla bianconero in centro a Torino (sulle cifre dei presenti ci asteniamo vista la diatriba ancora in corso tra gli organizzatori e la questura), uno striscione che recita testuale: “Il gol di Muntari mettilo nel c…”.
Come mai nessuno dei grandi inquisitori del passato ha scritto una mezza riga per questo episodio? Come mai nessuno ha aperto processi mediatici volti a condannare tale gesto? Evidentemente lo “stile Juventus” ha colpito ancora. Dopo Pirlo, ora Giaccherini senza dimenticare la questione della coreografia non fatta entrare ai tifosi del Milan nella semifinale di ritorno di TIM Cup allo Juventus Stadium. Forse ha ragione Gattuso quando dice che troppo spesso chi fa il calciatore e viene da famiglie normali, come quella dalla quale viene Giacchierni, davanti al successo, anche se per poco, cambia...
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