Più colpetti che colpo
Nel calciomercato si sa è il nome sonante quello che fa sognare, incentivando i tifosi nel crederci e che in qualche modo, calamita l'attenzione dei media, scelta azzeccata per quelle società che hanno soldi da spendere e uno scacchiere ben definito. Al Milan di oggi, queste due condizioni basilari sono venute meno. Il budget destinato al mercato è lontano dalle cifre faroniche a disposizione di altri club e per quanto riguarda l'ossatura della squadra, ci sono ancora molti lavori in corso da ultimare. L'undici titolare in mano ad Allegri è lontanissimo da quello che la reltà del calcio richiede per restare ai vertici, i tanti addii fatti registrare in questi giorni, lasciano vuoti immensi non solo nello spogliatoio. Adriano Galliani sta mediando per riuscire a tappare le numerose falle, ma come già detto dall'Ad milanista, il primo sforzo è resistere al pressing avanzato dalle altre big europee, nei confronti delle stelle rossonere. Il primo pensiero della dirigenza è infatti quello di mantenere intatte, le colonne portanti della squadra, alle quali magari aggiungere dei tasselli di qualità, per allestire così un nuovo gruppo competitivo su tutti i fronti. Per riuscire nell'intento però, servono soldi e intuizioni.
I colpi di genio non sono mai mancati a Galliani, in grado di portare a Milanello Nocerino a prezzo di saldo, Montolivo gratis, Emanuelson ad una cifra di cortesia, così come Boateng, Ibra e altri ancora. Al Milan oggi non serve il colpo, bensì colpetti, giocatori possibilmente giovani e talentuosi, da inserire in gruppo e con i quali riaprire un ciclo apparentemene chiuso. Avrebbe poco senso cedere un big, per arrivare ad un altro, quando poi si contano falle in ogni reparto, meglio provare a trattenere tutti, operando in maniera mirata, o nella peggiore delle ipotesi, rinunciare ad un nome, per realizzare una degna e longeva campagna acquisti. La Juve di Moggi insegna, privatasi di Zidane, poi vestì di bianconero talenti in grado di segnare la storia del club. Il mercato di oggi in Italia si fa con operazioni intelligenti e pochi spiccioli, le uniche risorse possono arrivare dall'estero, così come le forze fresche, quelle che Real Madrid, Manchester City e altri club, sembrano avere in esubero. Il Milan è nel mezzo della svolta, oggi si decide dove si potrà arrivare domani.
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