Il Milan non svende: ecco il progetto
Se il progetto ha già le basi, non sempre servono anche i soldi. Il Milan non lascerà partire i propri pezzi pregiati. A cominciare da Ibra e Thiago Silva, ma non solo. Ci sono altri giocatori che si sono messi in mostra tanto da attirare le attenzioni di altri importanti club. Dopo il flop al Manchester City e una parziale rinascita al Santos, ad esempio, Robinho resta un giocatore di spessore che, al Milan, ha saputo trovare un equilibrio tra qualità e quantità. Continua a rimanere scostante sotto rete, ma il suo apporto, soprattutto nella scorsa stagione, non minimamente sottovalutato. Quest'anno poi con i tanti infortuni che hanno colpito il reparto offensivo, è stato l'unico attaccante in grado di spalleggiare Ibra. E qualunque altra squadra europea con 14 infortunati, probabilmente, non sarebbe riuscita ad arrivare seconda in campionato. La Juventus, nelle passate stagioni, con tutti i guai muscolari a cui ha dovuto far fronte, arrivava al massimo settima. In ogni caso, è proprio la Juve a dover essere d'esempio per un Milan al risparmio. Alla squadra di Conte, quest'anno è bastata una buona preparazione, un gruppo unito e una fiducia che cresceva di partita in partita. Il tutto con una base di qualità importante. La spina dorsale era, infatti composta da Buffon, Pirlo e Vucinic. Se poi vogliamo aggiungerci un Barzagli in grande spolvero e un Del Piero sempre pronto, l'impresa è arrivata senza grossi problemi. È da qui che deve ripartire il Milan.
Una solida base con Abbiati, Thiago Silva, Montolivo e Ibra. Aggiungendoci poi Kevin Prince Boateng e Robinho come schegge impazzite e Cassano e Pato che sono mancati per quasi tutta la stagione. È vero che non si può far finta che questo basti, ma sarebbe opportuno mostrare quantomeno un po' di ottimismo. Vale per i tifosi e per chi ha deciso di restare. "Non ci sono soldi per cinque colpi", si sarà anche espresso male ma Ibra non lesina verità. Non l'ha mai fatto, perché dovrebbe iniziare ora? Quindi se mancano i soldi, urge che Galliani risolva il mercato con dei miracoli. Il fatto di aver ingaggiato Montolivo a parametro zero già lo è. L'ex centrocampista viola è titolarissimo in Nazionale e in questi anni ha saputo dimostrare di sapersi muovere da leader. Ora l'amministratore delegato avrà un altro compito ben specifico, quello di ingaggiare un terzino sinistro valido senza spendere troppo. Kolarov è al momento il prescelto e il colloquio in via Turati con Mancini a questo doveva servire. Se l'esterno ex Lazio non rientra più nei piani dei Citizens perché non farlo tornare in Italia magari in prestito? È quello a cui sta lavorando Galliani e presto si avranno novità a riguardo. Anche perché il piano B prevede un forcing importante su Dossena, qualora il Napoli fosse intenzionato a privarsene. In ogni caso, dunque, la certezza è che il club di via Turati sa da dove ripartire e quale reparto sia da sanare. La realtà dice che "non ci sono soldi per 5 colpi", ma nemmeno per uno, a meno che non arrivi in prestito...
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