LA LETTERA DEL TIFOSO: "Il vecchio Inzaghi ed il giovane Pato" di Enrico
Filippo Inzaghi nato nel 1973, autore di 126 goal in maglia rossonera
con una media goal di 0,42 goal a partita con la maglia dei diavoli,
288 in 21 anni di carriera conditi da 3 campionati italiani, 2
Champions League, un campionato del mondo, un campionato del mondo per
club, 2 Supercoppa UEFA ed una coppa Italia. Punta centrale sempre sul
filo del fuorigioco…chiamato “alta tensione” non per caso…!
Alexandre Pato nato nel 1989, autore di 61 goal in maglia rossonera
con una media goal di 0,42 goal a partita con la maglia dei diavoli, 73
in 5 anni e mezzo di carriera conditi da un campionato italiano, un
campionato del mondo per club, una recopa sudamericana, un bronzo
olimpico ed una supercoppa italiana. Seconda punta che ama partire da
sinistra ma che purtroppo, fino ad ora, troppe volte è stato impiegato
in ruoli non suoi: punta centrale ed attaccante esterno di destra.
Tra i 2 ci sono ben 15 anni di carriera di differenza e tante
differenze tecniche e tattiche, ma alcune cose li accomuna: il feeling
col goal e la loro fragilità.
Proviamo a fare un viaggio nel passato…
Il brasiliano a 16 anni esordiva con la maglia dell’Internacional, a
17 anni incantava il mondo risultando decisivo per la vittoria del
campionato del mondo per club e per le sue giocate contro una delle
coppie difensive migliori del mondo dell’epoca composta da Puyol e
Marquez del Barcellona. Da quando ha 18 anni segna con una continuità
nel campionato italiano che solo i predestinati han saputo fare (e sono
stati pochi); a 22 anni risulta decisivo per la vittoria del Milan in
campionato disputando un girone di ritorno straordinario segnando goal
importantissimi contro Chievo, Inter, Napoli, Fiorentina. Ha 23 anni e
può già vantarsi d’aver segnato un goal(magnifico) contro il Barcellona
e 3 goal al Real Madrid (non 2,ma 3…il goal bellissimo segnato anche al
ritorno ed ingiustamente annullato è un peccato mortale non
considerarlo).
Inzaghi a 18 anni, nel 1991, esordiva in serie B, l’anno dopo giocava
in C1 e per i 2 anni successivi di nuovo in serie B…cioè, fino ai 22
anni, questo bomber non aveva ancora assaporato l’ebbrezza della serie
A. Nel 1995 passa al Parma ed insieme alle prime gioie con una squadra
importante arriva anche il primo infortunio di una certa entità: è
costretto a stare fuori per 3 mesi per la frattura del quinto
metatarso. All’Atalanta segna i 24 goal in campionato che lo lanciano
verso una squadra di blasone come la Juventus, che gli consentirà di
giocare nel suo habitat naturale…l’EUROPA…segna con una facilità
impressionante, ed il ragazzo che a 22 anni non era ancora in serie A,
in questa nuova dimensione europea, a 24 anni, iniziava a scrivere la
sua storia ed a diventare negli anni seguenti una vera e propria
leggenda… giocando questa volta con i colori della nostra amata
squadra! Tantissimi successi e tantissime gioie come ben sappiamo, ma
anche tanti infortuni tra gomito, schiena, caviglia, legamenti del
ginocchio…infortuni che più di una volta han fatto pensare ad una
carriera sulla via del tramonto, ma come sempre, grazie ad una grande
società e squadra e ad una grande tifoseria, è sempre tornato a giocare
e a far esultare noi tifosi.
Ho voluto ricordare la breve storia di Alexandre Pato e la lunga
storia di Filippo Inzaghi, perché in questo ultimo anno, e per la prima
parte della stagione calcistica passata, mi son sempre fatto una
domanda: un calciatore nato a Piacenza che a 22 anni non aveva ancora
giocato in serie A, purtroppo soggetto a tanti infortuni gravi ma
entrato nella storia del calcio. Se qualcuno avesse detto una cosa del
genere su Inzaghi nel 1994 probabilmente avrebbe suscitato grande
ilarità, e quindi per quale arcano motivo il Milan dovrebbe privarsi di
un ragazzo di 22 anni come Pato, campione del mondo a 17 e capace di
umiliare difensori di fama mondiale con irridente facilità, fragile si,
ma che mai ha avuto infortuni gravi a livello di legamenti, capace di
segnare con una regolarità disarmante e decisivo per vincere lo
scudetto in Italia?
Beh…non mi sono dato alcuna risposta, perché per me non esistono
motivazioni valide per una sua eventuale cessione, ma esiste solo la
paura che il Milan “regali” ad altri tifosi un giocatore che ha le
qualità per entrare anch’egli nella storia del calcio…cosa che peraltro
ha già iniziato a fare!
W Milan!
Enrico
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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