Axel Witsel e un lieto fine rimandato
Un acquisto che sembrava agli ultimi dettagli l’estate scorsa, poi qualcosa si è inceppato e Axel Witsel, allora giovane promessa dello Standard Liegi, è diventato grande quest’anno con la maglia del Benfica. Eppure il Nazionale belga pochi giorni fa si è ancora detto lusingato dei feedback positivi arrivati da Milano durante l’intera stagione: un motivo in più per cercare di rimediare all’occasione sprecata. Certo l’affare non può che essersi complicato, perché Witsel ha firmato un contratto che lo lega alle Águias fino al 2016 e perché il suo valore di mercato, - in virtù di un ottimo campionato portoghese e dei gettoni in Nazionale, già 7 dallo scorso agosto - è levitato fino a oltre 15 milioni di euro. Ripercorriamo la sua giovane carriera.
Axel Witsel, centrocampista centrale belga di origini martinicane, è nato a Liegi il 12 gennaio 1989: cresciuto nello Standard, ha esordito a soli 17 anni in prima squadra contro lo Strombeek. Soltanto 14 minuti in 3 partite nel 2006, poi la prima detonazione l’anno successivo con 13 presenze - 10 da titolare con 2 gol - nella seconda parte della stagione, l’esordio in Europa (contro il Celta Vigo in Coppa Uefa) e in Nazionale Under-21 al Campionato Europeo. Il 2007/08 è la prima stagione completa di Witsel, che vince il titolo nazionale con lo Standard e viene nominato calciatore belga dell’anno grazie a 36 presenze in mediana accanto al suo gemello, Marouane Fellaini, e 9 gol. L’anno successivo conferma il valore e l’eccezionale incolumità fisica del giocatore con 52 presenze stagionali, l’esordio in Champions League nei preliminari col Liverpool, altre 9 reti e 8 caps in Nazionale maggiore (in gol all’esordio contro il Marocco). Peccato che la stagione seguente si apra nel peggiore dei modi, perché Witsel in un intervento di gioco duro e scomposto rompe tibia e perone a Marcin Wasilewski, (Anderlecht), viene squalificato dalla Federcalcio belga 10 giornate per condotta violenta e minacciato di morte. Witsel chiuderà comunque il 2010 con tante presenze (6 in Champions League) e i primi concreti interessi di mercato.
Il 2010/11 è l’anno più prolifico di Witsel nei Rouches (12 reti) e in Nazionale (3), poi il passaggio al Benfica nel luglio scorso per 8 milioni di euro e altre 5 marcature. Un’ultima stagione da 50 gettoni in Portogallo per un totale, fin qui, di 264 presenze in carriera a 23 anni e un feeling col gol tutt’altro che trascurabile, considerata la sua posizione spesso arretrata a centrocampo, nonostante le frequentazioni in trequarti. C’è una corrispondenza mediatica gradita, assidua e mai smentita dalle parti, ovvero da Adriano Galliani e il giocatore: un punto di partenza non accidentale per scrivere un lieto fine un anno dopo la più conforme prefazione.
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