Emozione Pippo, 126 volte grazie mitico campione!
OHI OHI OHI PIPPO INZAGHI SEGNA PER NOI! Una conferenza stampa non è il luogo più adatto per intonare cori da stadio, ma mancava solo quell'inno che mille e più volte è risuonato nel cielo di San Siro per tributare il saluto migliore ad un grandissimo giocatore e splendido uomo che ha (momentaneamente) salutato il Milan e, molto probabilmente, chiuso la sua straordinaria carriera da giocatore, proprio presentando un DVD celebrativo (che altrimenti sarebbe stato rimandato). In verità non si sa ancora nulla di definitivo sull'immediato futuro di SuperPippo, che aveva promesso di dire qualcosa proprio in quest'occasione ma ha cambiato idea e si è scusato con tutti dicendo che, nonostante sia passato quasi un mese da quel Milan-Novara, non ha ancora davvero deciso cosa fare, perchè è eternamente combattuto fra la voglia di continuare a fare ciò che gli piace di più, ovvero correre dietro ad una palla, giocare a calcio e segnare e la necessità di arrendersi al tempo che passa, cambiare vita e accettare la proposta del Milan che gli ha offerto la panchina degli Allievi Nazionali per iniziare una nuova ma già promettente (almeno stando alle parole di chi lo conosce bene, come Ancelotti) carriera di allenatore. Il futuro, però, è ancora lontano e misterioso e, allora, meglio concentrarsi sul passato e sul presente, ovvero sull'amore fra Inzaghi e i suoi tifosi che rimarrà eterno e solidissimo, grazie alle straordinarie qualità umane, ancor prima che tecniche, di SuperPippo. Anche in quest'occasione, in cui doveva presentare il DVD dedicato alla sua carriera, Inzaghi ha voluto davanti a sè e con sè una rappresentanza dei suoi tifosi, mischiati ai giornalisti per la conferenza stampa e, ancora una volta, ha voluto ringraziare la sua gente prima ancora che la sua gente potesse ringraziare lui, perchè per lui è stato importante condividere emozioni, gioie, dolori, sogni, speranze e tensioni con i suoi tifosi e ha sottolineato questo aspetto dicendo che tutto ciò che ha fatto lo ha fatto per NOI, tre semplici lettere con le quali ha dimostrato di voler legarsi in maniera speciale con i tifosi, di mettersi sullo stesso piano in una magica simbiosi che ha reso così unico il legame, diventato con il tempo un amore che rimarrà eterno.
Caro Pippo, permettimi ora di rivolgermi direttamente a te, perchè siamo noi che dobbiamo ringraziarti, ma prima di tutto lascia che mi scusi con te per aver dubitato con un po' di scetticismo e diffidenza sulle tue qualità quando arrivasti al Milan nell'ormai lontana estate del 2001; in te vedevo solo l'ex juventino che aveva segnato spesso e volentieri contro il Milan esultando in maniera sfrenata (solo dopo avrei scoperto che tu esulti sempre così anche per una rete in amichevole, perchè fare gol è ciò che ti piace di più) e non il potenziale cuore rossonero che poi ti sei dimostrato in questo decennio abbondante. La storia mi ha smentito clamorosamente e nel frattempo è scattata la scintilla, gol dopo gol, vittoria dopo vittoria, emozione dopo emozione ed ecco perchè è facile e automatico passare dalle scuse ai ringraziamenti, non tanto e non solo per i 126/127 gol (c'è sempre quel famoso gol di Tomasson contro l'Ajax che tutti, meno le statistiche ufficiali, ti attribuiscono) che pure sono molto importanti, quanto per molte altre cose: quella lettera scritta ai tifosi prima di Milan-Novara e quella pagina della Gazzetta comprata e pubblicata proprio il giorno della tua ultima partita in rossonero per ringraziare ancora una volta la tua gente; non eri tenuto a farlo perchè nessuno l'ha mai fatto, ma proprio per questo ti sei dimostrato una persona speciale con grandissime doti umane oltre che tecniche e ogni tifoso rossonero ha apprezzato immensamente queste attenzioni che gli hai dedicato nel momento del saluto. Inoltre bisogna ringraziarti per quella decisione, presa a gennaio, di rimanere al Milan fino a maggio per salutarci nel migliore dei modi; chi ti conosce e chi ha sentito raccontare dalla tua voce la storia della tua carriera nel DVD sa benissimo quanto ti sia costato scegliere di rinunciare a giocare con più continuità in un'altra squadra solo per rispetto nei confronti del Milan e dei suoi tifosi e per la volontà di dirsi addio (o arrivederci) a fine stagione con tutta l'emozione e la commozione del caso, cose che sarebbero mancate se tu te ne fossi andato in un anonimo e grigio giorno di gennaio senza nemmeno poter salutare i tifosi. La tua immensa passione per questo gioco l'hai sempre dimostrata fino all'ultimo, correndo dietro ad un pallone e cercando il gol con la spontaneità e l'entusiasmo genuino del bambino che gioca al parco insieme agli amici e si leggeva nei tuoi occhi anche in questa conferenza stampa, quando si abbassavano le luci, partivano i filmati a te dedicati e tu ti spostavi dal palco (dove eri di spalle e non avresti potuto seguire le immagini) alle poltrone di fronte per goderti con grande curiosità immagini che avrai sicuramente visto e rivisto migliaia di volte ma che in te, così come in noi, risvegliano sempre emozioni speciali. Ecco perchè penso di sapere quanto hai sofferto ogni volta in cui non hai potuto scendere in campo in questi lunghi mesi, ma il destino ha voluto ricompensarti per questo sacrificio e ti ha concesso l'addio perfetto, ovvero la possibilità di segnare il 126° gol per il Milan nella partita n°300 in maglia rossonera, nell'ultima giornata di campionato, in occasione della grande festa per il doveroso saluto a tanti campioni che lasciavano il Milan insieme a te (anche se c'era poca gente allo stadio e ciò è un peccato perchè avresti meritato uno stadio stracolmo e ribollente d'entusiasmo e riconoscenza e non quegli spalti semivuoti che aumentavano la tristezza); fine migliore non poteva esserci e, forse, è valsa la pena di soffrire per tanti mesi ai margini della squadra senza possibilità di giocare per vivere un altro pomeriggio magico, ma è proprio per questo che ogni cuore rossonero deve ringraziarti infinitamente e, ripeto, non solo e non tanto per quello che hai fatto in campo ma per quello che ti sei dimostrato anche fuori dal rettangolo di gioco. Ai tifosi piace immensamente chi sente la maglia che indossa come una seconda pelle e quel NOI che hai usato nella tua lettera ha stupito, emozionato e commosso tutti; molti giocatori dovrebbero imparare da te, non solo ad essere campioni in campo e professionisti impeccabili, ma anche ad essere uomini con qualità e sensibilità speciali e con quella voglia di condividere le emozioni con i tifosi, che sono e restano una delle componenti più importanti (forse la più importante) del mondo del calcio, anche se a volte molti degli addetti ai lavori (giocatori, allenatori e dirigenti) se ne dimenticano. Il Milan ha vinto tanto in questi anni anche e soprattutto perchè ha avuto in rosa giocatori come te, che hanno abbinato qualità tecniche e morali creando uno spogliatoio unito e compatto, ma tu sei stato uno dei migliori, dei più amati, dei più osannati e il segreto lo abbiamo scoperto alla fine e sta tutto in quelle tre lettere, in quel NOI e in quella voglia di condividere emozioni, trionfi, sconfittte, gioie e dolori, perchè anche tu hai un "cuore rossonero" che non è solo la tessera che i tifosi usano per entrare allo stadio ma è un immenso ed inespugnabile scrigno magico in cui conservare e proteggere i ricordi più belli della nostra vita, che nessuno potrà mai portarci via e fra i quali ci sono anche quelle straordinarie emozioni che abbiamo condiviso in queste undici stagioni, alcune indimenticabili, altre meno esaltanti, ma tutte vissute con grande passione, tu in campo a lottare e segnare, noi sugli spalti a cantare e incitarti, creando una magica simbiosi che ci ha permesso di ottenere enormi soddisfazioni. Sappiamo benissimo che questo non è un addio ma solo un arrivederci, perchè la tua storia al Milan non finisce ora e proseguirà in futuro, anche se in altre forme, ma nel frattempo ti diciamo 126 volte grazie mitico SuperPippo, per tutte le emozioni che ci hai regalato e per l'onore che ci hai fatto nel volerle condividere insieme a NOI!
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