Una "bandiera" che se ne va...
"Ibra capitano? Giammai! Il nostro futur capitano è Thiago Silva, non scherziamo Galliani!". Si può così riassumere il pensiero del popolo rossonero il giorno seguente alle dichiarazioni dell'amministratore delegato rossonero, in cui si immaginava uno Zlatan Ibrahimovic con il numero 10 sulle spalle e la fascia di capitano, il vero leader carismatico del Milan. Un atto ingeneroso nei confronti di Zlatan, forse frutto di tutte le storie passate che hanno portato all'invenzione mediatica del "mal di pancia".
Ibra è un professionista, e gli unici colori che ama sono quelli di una squadra in cui si trova bene, in cui si sente vero leader, considerato tale dal mister fino all'ultimo dei magazzinieri. Adesso, mentre una "bandiera", la stessa che pochi mesi fa aveva promesso al mondo intero di voler intraprendere il percorso fatto da Baresi e Maldini, si appresta a firmare un contratto ultra-milionario per il Psg, facendo incassare alla società rossonera una cifra vicina ai 50 milioni di euro (assolutamente spropositata per un difensore, anche se questo risponde al nome di Thiago Silva), il popolo va su tutte le furie, organizza fiaccolate di protesta e se la prende a morte con società e dirigenti che, stando ai fatti, si sono trovati di fronte ad un'offerta totalmente irrinunciabile e ad una scelta più che dolorosa. E se fosse stato Ibra ad accettare i milioni parigini?
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