Atto di forza
“Capisco il dispiacere del suo procuratore che ha perso una ricca provvigione ma se ne farà una ragione”. Adriano Galliani è stato molto chiaro in merito alla richiesta di adeguamento contrattuale arrivata da Paulo Tonietto per Thiago Silva dopo il naufragio della trattativa che stava portando il difensore brasiliano del Milan alla corte di Leonardo e Ancelotti al Paris Saint-Germain. Una presa di posizione forte da parte della società che, probabilmente, in parte cederà alla richiesta avanzata ma che, allo stesso tempo, ha dato una forte spallata a una prassi consolidata da parte dei procuratori che cercano di prendere per il collo le società quando i loro principali assistiti ricevono offerte molto vantaggiose rispetto ai contratti in essere.
Thiago ha visto rinnovato il suo accordo con il Milan nel maggio dell’anno scorso arrivando a guadagnare 4,5 milioni di euro fissi più premi che gli hanno fatto raggiungere, tranquillamente, i 5 milioni di euro stagionali. Cifre che Thiago, quando arrivò al Milan, avrebbe solo immaginato così come il suo procuratore in quanto, dopo la prima avventura europea, l’attuale difensore centrale più forte del mondo era stato costretto a tornare in Brasile per rilanciare la sua carriera prima che il Milan si accorgesse di lui e lo facesse diventare quello che oggi è. Ognuno fa il suo lavoro, il procuratore cerca di trovare condizioni più vantaggiose per il suo assistito ma, allo stesso tempo, dall’altra parte del tavolo, c’è il dirigente calcistico numero uno in circolazione che ha deciso di dare un segnale forte e un esempio a tutti: con i contratti firmati, chi ha l’ultima parola, è la società.
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