Le celebrazioni vanno altrove, ma è Montolivo che sostiene la mediana
Un rigore che sposta gli equilibri della critica, ma non può cancellare quanto profuso in campo. Se Andrea Pirlo è stato giustamente celebrato per il "cucchiaio" a Joe Hart, Montolivo è stato esageratamente colpevolizzato per l'errore dal dischetto. L'ex viola, alla prima presenza da titolare all'Europeo, ha svolto alla grande le direttive di Prandelli: come trequartista atipico, Riccardo si è adoperato in un lavoro certosino, facendo da raccordo alle punte e retrocedendo nelle retrovie per dar man forte ai compagni. A dimostrazione di tutto questo ci sono i dati statistici di "uefa.com": il numero 18 ha vinto sette contrasti in partita, contro i tre di Pirlo, i tre di De Rossi e gli zero di Marchisio.
Il ventisettenne di Caravaggio è stato anche il centrocampista a ricoprire una distanza maggiore in campo: 15.339 metri contro i 15.223 di Marchisio e i 15.215 di Pirlo (De Rossi ha chiuso a 9.653, ma è dovuto uscire all'80'). Montolivo, al pari di De Rossi, è stato anche il mediano più "presente" in fase offensiva: il rossonero e il giallorosso hanno tirato 4 volte verso la porta inglese, i due bianconeri hanno chiuso a quota 2. Il dato più significativo, tuttavia, è quello dei contrasti: Riccardo, come trequartista, è stato il primo dei "difensori" azzurri, coprendo le falle e recuperando palloni importantissimi. Elementi meno "mediatici" rispetto ad un calcio di rigore, ma decisivi e fondamentali nel corso dei 120 minuti di gioco.
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